Romano Fenati, la passione per le due ruote è genetica

Romano-Fenati

E’ giovane, spigliato e determinato, se c’è da lottare con gli avversari, non è certo tipo da tirarsi indietro e, proprio così, Romano Fenati ha vinto le ultime due gare della Moto3, sorpasso dopo sorpasso, tirando fuori gli artigli e la grinta del campione proprio in dirittura d’arrivo.

Sappiamo benissimo che il dominio spagnolo è duro da scalfire, ma martellata dopo martellata il pilota ascolano sta buttando giù questo muro che sembrava in principio insormontabile, lo dimostra il secondo posto in classifica che attualmente lo vede a quota 74 punti, a solo 5 lunghezze dalla vetta. Sono tante le persone che hanno puntato su di lui sin da subito, a partire da Valentino Rossi che lo ha ingaggiato nel team di Moto3 che gestisce (Sky VR46), ma l’uomo che più di tutti ha visto negli occhi di Romano lo sguardo del futuro campione, di uno bravo per davvero insomma, è il nonno (che, neanche a farlo apposta, ha lo stesso nome del nipote) che ha dichiarato al Corriere dello Sport:

«Ha imparato prima a guidare un triciclo a batteria che a camminare. Aveva due anni e mezzo quando, già sulla prima bicicletta, mi disse di togliergli le rotelline. Io lo tenevo per la sella e lui protestava: “nonno lasciami, non sono rimbambito”».

I due hanno condiviso a lungo questa passione e, ora che i risultati iniziano a farsi vedere, l’orgoglio della famiglia Fenati è davvero tanto. Fenny, così com’è chiamato dai suoi tifosi, ha iniziato quest’avventura sulla pista di minimoto di Giulianova e da lì non ha più smesso, sotto la supervisione di nonno Romano (chiaro!) che l’ha spronato in tutti i modi. Insomma, se ora il ragazzo si trova dov’è, sarà anche un po’ merito suo.

«Gli davo il meno possibile.» – spiega Fenati Senior – «La moto meno veloce, le gomme più usurate, così ha cominciato a tirare fuori il meglio di sé. Vinceva con una 38cc contro le 50cc, oggi capisce perché. Quando Romano aveva sei anni giravamo l’Italia su un Fiat Ducato nel quale dormivamo. Lo portavo nei circuiti del nord, ovunque, solo per fargli conoscere le piste».

Romano Fenati rappresenta, insomma, una boccata d’aria fresca per i tanti tifosi del motociclismo italiano che ora intravedono una speranza concreta di tornare nelle posizioni più prestigiose.

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