Risuona la nona sinfonia al Sachsenring, e questa volta l’autore (così com’è accaduto nelle otto precedenti) è Marc Marquez (Repsol Honda Team), campione del mondo in carica e sempre più vicino alla conquista del titolo iridato anche nella stagione 2014.
La condizione meteo incerta rende complicata la partenza della corsa. Inizialmente viene comunicato in pitlane che la gara sarà bagnata, ma nel frattempo l’assenza di pioggia ed il vento favoriscono l’asciugarsi progressivo della pista; nel giro d’allineamento i piloti se ne rendono conto e corrono ai ripari passando dai box e cambiando le moto. A questo punto le carte in tavola sono nuovamente mischiate, lo schieramento stilato durante le qualifiche non ha più alcuna valenza, fatto eccezione per i pochi piloti che partono dalla griglia (tra i più avanzati solo Stefan Bradl, il quale prende subito il comando del gruppo). I due piloti Repsol sono subito in grado di instaurare un ottimo passo, nonostante la partenza turbolenta, e, curva dopo curva, si avvicinano al tedesco in testa per poi metterlo alle loro spalle, costruendo sempre più margine tra loro e gli inseguitori. Alla fine sarà Marquez ad agguantare il gradino più alto del podio, a discapito di Dani Pedrosa, che disputa comunque una buonissima gara. Da dietro è scontro in casa Yamaha, ma questa volta è il quattro volte campione del mondo Jorge Lorenzo ad avere la meglio sul team mate Valentino Rossi, riuscendo così ad agguantare un agognato podio; al passaggio sul traguardo il distacco tra i due sarà di circa nove secondi. Valentino Rossi fatica molto di più ma riesce comunque a mantenere la posizione su Andrea Iannone (Pramac Racing), fattosi sempre più vicino nel corso della gara, senza però diventare mai una vera minaccia. Il pilota abruzzese ottiene la quinta piazza ed il proprio miglior risultato di sempre in MotoGP.
Aleix Espargaro (NGM Mobile Forward Racing), sesto, conclude la gara davanti alla Yamaha satellite del fratello minore Pol, in grado di mettere a sua volta le ruote davanti a quelle delle due Ducati ufficiali. Sono Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow infatti ad attirare l’attenzione dei tifosi per buona parte della gara, i due si sono datti botta e risposta; la conclusione della corsa dà ragione al pilota italiano, mentre il pilota britannico (il cui feeling nei confronti della Desmosedici è in netto miglioramento) si vede sopravanzare anche da Alvaro Bautista (GO&FUN Honda Gresini) proprio in dirittura d’arrivo. Appena fuori dalla top ten Scott Redding (GO&FUN Honda Gresini), protagonista di un brillante weekend, mentre alle sue spalle si classificano Hiroshi Aoyama (Drive M7 Aspar), Karel Abraham (Cardion AB Motoracing), Nicky Hayden (Drive M7 Aspar), a punti dopo una prima metà stagione davvero difficile per lui, e Danilo Petrucci (IodaRacing Project), che ripete la buona prestazione di Assen. Il pilota di casa Bradl, nonostante montasse le slick, aveva una moto impostata su un setting non idoneo, e questo problema l’ha portato a perdere molto dai suoi rivali, fino a concludere la gara in sedicesima piazza, fuori dalla zona punti. L’unico ritirato di quest’oggi è Michael Laverty (Paul Bird Motorsport).