Gara2 ricca di colpi di scena quella di Laguna Seca, due le bandiere rosse che hanno interrotto la corsa. A undici giri dal via la caduta di Alex Lowes al cavatappi è la causa del primo stop, poco dopo i piloti ripartono con sette giri davanti a loro da disputare, ma un altro incidente dirige l’attenzione di tutti sullo stato di salute del pilota coinvolto. Sylvain Barrier viene disarcionato dalla propria moto sul rettilineo d’arrivo e finisce per andare contro il muretto; qualche istante d’apprensione prima di capire che il pilota fosse cosciente, seppur immobilizzato dagli addetti ai soccorsi.
Apprese le buone notizie, è il momento di dare il via per la terza ed ultima volta alla corsa. Marco Melandri (Aprilia Racing Team) parte di nuovo in maniera ottima, raggiunge la vetta del gruppo ma poche curve più in là scivola, essendo così costretto ad abbandonare la possibilità di replicare il buon risultato di gara1. Da dietro ne approfittano Tom Sykes (Kawasaki Racing Team), giunto sul traguardo in prima posizione, e Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team), che conclude questa gara sprint in seconda piazza. Il podio è completato da Jonathan Rea (PATA Honda World Superbike). Eugene Laverty (Voltcom Crescent Suzuki), quarto, riesce ad avere la meglio su un Toni Elias (Red Devils Roma) determinato ad avvicinarsi il più possibile al posizionamento del compagno di marca salito poi sul podio. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) migliora il proprio risultato di gara1 e si classifica sesto, mettendo alle proprie spalle Leon Haslam (PATA Honda World Superbike) e David Salom (Kawasaki Racing Team), ancora una volta primo pilota EVO e detentore di una leadership sempre più solida (complice anche il ritiro di Niccolò Canepa per motivi tecnici). Alessandro Andreozzi (Team Pedercini) va incontro alla pausa estiva con il sorriso sulle labbra, la nona piazza conquistata non può che regalargli una certa soddisfazione; la top ten invece si conclude con Leon Camier (MV Agusta Reparto Corse), sostituto per questo weekend di Claudio Corti, in fase di recupero dopo il trauma cranico procuratosi nella Superpole di Portimão.
Con l’uscita di scena di alcuni tra i protagonisti principali, l’opzione zona punti diventa concreta per Jeremy Guarnoni (MRS Kawasaki), Bryan Staring (IRON BRAIN Grillini Kawasaki), Sheridan Morais (IRON BRAIN Grillini Kawasaki), Larry Pegram (Foremost Insurance EBR) e Gabor Rizmayer (BMW Team Toth). Amaro in bocca per Davide Giugliano (Ducati Superbike Team) che, quando era ormai vicino alla conquista di un meritato podio, è caduto nella più celebre chicane del tracciato californiano, innescando una dinamica che poteva essere molto pericolosa e provocare un altro stop forzato; la Ducati numero 34 infatti è rientrata in pista ma fortunatamente è stata evitata da tutti i piloti che sono transitati in quel punto dopo la scivolata del pilota italiano. A rendere non ottime le notizie per i tifosi italiani ci si mettono anche i ritiri dei due piloti Bimota Ayrton Badovini e Christian Iddon. Segnaliamo inoltre il fatto che Chaz Davies, dopo esser caduto in gara1, è stato dichiarato non idoneo per disputare la corsa successiva.
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