Seppur rientrasse nelle probabilità matematiche che vedevano il mondiale Superbike più aperto che mai sino all’ultima tappa della stagione 2014, in pochi si sarebbero aspettati un trionfo così netto da parte del francese Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team), neo Campione del Mondo della Superbike.
Il trentaduenne d’oltralpe ha vinto con ampio margine entrambe le gare previste nella giornata di ieri, mentre il suo rivale Tom Sykes (leader della classifica sino a Gara1) ha siglato due terzi posti. Sei punti preziosi che consegnano a Guintoli, pilota di grande esperienza, il primo titolo mondiale della sua carriera, proprio nella stagione in cui in qualche modo sarà costretto a salutare definitivamente Aprilia in cambio di un probabile approdo in Honda, al fianco del campione Supersport Michael Vd Mark. Nella serata araba di ieri però i festeggiamenti si sono raddoppiati, dal momento che i risultati in pista dei due piloti Aprilia (Melandri ha ottenuto un ottavo ed un quarto piazzamento) si sono tradotti per la Casa di Noale nel titolo costruttori, traguardo che non può fare altro che inorgoglire tutti gli uomini che hanno lavorato a questo progetto, prima del tanto chiacchierato ritorno in MotoGP. Un dolce e commovente quadretto familiare al parco chiuso ha incorniciato una giornata perfetta, che rimarrà per molto tempo nei ricordi del pilota ma anche della Casa costruttrice italiana; entrambi hanno preso in mano un campionato che a Laguna Seca sembrava esser sfumato, ma con la costanza e la giusta fermezza nei momenti decisivi hanno saputo riprendere i propri rivali e superarli in classifica. A conclusione di una stagione orfana di due gran premi (cancellati per diverse ragioni), quella del Qatar è stata la gara decisiva anche ai fini dell’assegnazione del titolo EVO, giunto nelle mani di David Salom (Kawasaki Racing Team), il quale è stato il dominatore assoluto di categoria per tutto l’anno; la medaglia d’argento va invece a Niccolò Canepa (Althea Racing).
Dando uno sguardo più ampio a ciò che è accaduto ieri, sono da sottolineare l’ottima prestazione di Loris Baz (Kawasaki Racing Team), secondo in gara1 e fermo sulla propria decisione di non cedere la posizione al team mate (così come ordinatogli dagli uomini al muretto), e anche il podio ottenuto da Jonathan Rea (terzo in classifica generale) nella seconda manche, nella quale ha rappresentato un po’ l’ago della bilancia tra i contendenti al titolo. Davide Giugliano, partito in pole position e detentore del nuovo record della pista, ha in realtà un po’ deluso le attese con un quinto ed un ottavo piazzamento, mentre Marco Melandri, seppur non brillante, ha conservato il quarto posto in campionato. Sorprende positivamente invece Toni Elias (Red Devils Roma), sesto in entrambe le gare ed autore di belle rimonte.