Con l’entrata in gioco di due nuove Case, gli occhi puntati sulla prima gara stagionale del 2015 in Qatar saranno numerosi. Aprilia e Suzuki infatti daranno il via alla loro nuova avventura in MotoGP dopo diversi anni di digiuno dal mondiale dei prototipi.
Davide Brivio, team manager Suzuki, si mostra ottimista e allo stesso tempo curioso di sapere quali saranno i risultati che la sua squadra raggiungerà nelle prossime tre stagioni. Se da una parte c’è una grande mole di lavoro da svolgere, già in parte intrapreso attraverso i test pre-stagionali di Valencia e Jerez e precedentemente con l’ausilio del collaudatore Randy De Puniet, dall’altra c’è la grande fiducia che in Giappone hanno riversato sui due centauri Aleix Espargaró e Maverick Viñales. Brivio, superstite del Rally Monza Show (conclusosi per lui e suo fratello Roberto con il quarto piazzamento), si è sbottonato a riguardo:
“Stiamo lavorando particolarmente sul motore, perché vogliamo raggiungere un buon livello di sviluppo. Sulla ciclistica, invece, penso che abbiamo compiuto importanti passi avanti, come confermato dai ragazzi (Espargaró-Viñales). Siamo ancora all’inizio, Suzuki ha un progetto molto ambizioso e nell’arco di tre anni penso potremo arrivare a toglierci importanti soddisfazioni.” – Il Team Manager ha poi proseguito parlando dei due piloti che dovrebbero consegnare loro le tanto agognate soddisfazioni – “Sono due ragazzi dal gran potenziale, penso che dopo Marquez siano i giovani che hanno più talento in questa specialità. In loro abbiamo grande fiducia, credo siano perfetti nel nostro progetto. Espargaro, vista l’esperienza, ci guiderà nello sviluppo,mentre Viñales ha ilpotenziale per lottare con i migliori. Il nostro compito sarà quello di dare loro una buona moto per esprimere le loro doti. La gara di Losail sarà subito un banco di prova importante, perché è dai lì che partirà lo sviluppo in vista delle gare che seguiranno.”
Una volta determinati gli obiettivi da raggiungere, il compito della Casa giapponese sarà dunque quello di proseguire il lavoro di sviluppo. Il target è ambizioso ma conseguibile, se non nell’anno d’esordio, almeno nelle stagioni immediatamente a seguire.