E’ attualmente la moto più prestante e completa della griglia di partenza della MotoGP, inoltre è condotta in pista da due dei piloti più competitivi al mondo, Marc Marquez e Dani Pedrosa. Oltre ai già citati, Honda può contare sui portabandiera dei team satellite, i quali, in più di un’occasione, hanno dato mostra del proprio talento, portando a casa punti iridati importanti; tra tutti spicca Stefan Bradl, passato dal 2015 in Yamaha con il team NGM Forward.
Con un pacchetto così ricco, si intende molto bene come la Casa dell’ala dorata abbia dominato le ultime due stagioni, ottenendo titolo costruttori e piloti. Ma quali sono i punti chiave che hanno reso la RC213V, sotto molti aspetti, migliore delle più strette rivali, quali Yamaha e Ducati? Shuhei Nakamoto si è sbottonato con MCN, chiarendoci meglio i dettagli:
“In termini di velocità di percorrenza in curva, la Yamaha è chiaramente più veloce, ed il punto in cui loro possono spalancare il gas arriva molto prima rispetto al nostro, ma un nostro punto di forza è la stabilità in frenata. Inoltre la nostra moto si comporta meglio nello svoltare rapidamente nelle curve lente. Un punto chiave è che quando il grip delle gomme scende, con la nostra moto è più facile mantenere buoni tempi sul giro perché non ha una grande velocità in curva. Yamaha perde un po’ in quest’area perché stressano il bordo del pneumatico un po’ più di noi. Nella maggior parte delle gare di quest’anno, Marc ha fatto i suoi sorpassi alla fine. A lui non piace stare dietro e prova a superare, ma a inizio gara è impossibile perché la velocità in curva ed in accelerazione della Yamaha è migliore rispetto a Honda. Può sembrare che a Marc piaccia restare in attesa, ma lui aspetta semplicemente il calo delle gomme delle Yamaha.”