Riapre ufficialmente i battenti il circus della MotoGP. La classe regina del Motomondiale infatti ha dato il via oggi ad una tre giorni di test in quel di Sepang, dove, tra temperature tropicali ed un asfalto non particolarmente gommato, il campione del mondo in carica Marc Márquez conferma per il momento la propria leadership.
Il ruggito del giovane pilota iberico arriva in realtà a pochi minuti dal termine della sessione, precisamente al 62° di 63 giri realizzati, alzando così l’asticella precedentemente posta da Valentino Rossi, e fermando il cronometro su 2’00.262. Il pluricampione di Tavullia conferma in seconda posizione, accusando un ritardo di un decimo e due circa, mentre il compagno di squadra Jorge Lorenzo è terzo ed attardato ulteriormente (+0.259) rispetto alla vetta della classifica. Diverse le strategie di lavoro tra le due squadre giapponesi di riferimento. Honda ha fornito ai propri piloti sette moto, ma quest’ultimi hanno affrontato buona parte della prima giornata di test con il freno a mano tirato, in particolar modo Dani Pedrosa (scivolato sul finale senza riportare conseguenze), quinto e con soli 45 giri all’attivo; Yamaha invece ha portato in Malesia un nuovo scarico, simile nella posizione rispetto a quello precedentemente adattato alla M1, ma con un taglio differente. L’obiettivo principale della Casa dei tre diapason è quello di evitare l’ingresso di corpi estranei attraverso una griglia, e di ridurre la fuoriuscita di quelle fiammate che spesso si son viste far cupolino dagli scarichi di Lorenzo e Rossi. Buona prima presa di contatto anche per Ducati ed in particolar modo per Andrea Dovizioso, quarto e a tre decimi e mezzo dal crono di riferimento. Cifre, queste, che fanno ben sperare se confrontate con i risultati ottenuti esattamente un anno fa. La Desmosedici scesa in pista è la versione più aggiornata, ovvero la GP14.3, in attesa che a fine mese sia presentata la ‘figlia’ di Gigi Dall’Igna. Andrea Iannone è settimo, alle spalle di Pol Espargaro che porta la Yamaha satellite (derivata direttamente dalla moto utilizzata nella scorsa stagione dai piloti factory) del Team Tech3 in top6.
Stafan Bradl, nuovo ingaggio del Team Forward Racing, occupa l’ottava posizione, anticipando Bradley Smith (Monster Yamaha Tech3) e Cal Crutchlow (CWM LCR Honda). Scott Redding, con il team campione della Moto2 ma debuttante nella classe regina, Estrella Galicia 0.0 Marc VDS, ottiene l’undicesima piazza, dando le spalle a Michele Pirro, sostituto di Yonny Hernandez, infortunato, e a Danilo Petrucci (Pramac Racing). Suzuki ed Aprilia hanno qui modo di avere un primo vero e proprio riscontro in pista; il confronto diretto è vinto dal marchio nipponico che posiziona Aleix Espargaro in quattordicesima piazza e Maverick Viñales in ventunesima, mentre Alvaro Bautista e Marco Melandri sono rispettivamente quindicesimo e ventiseiesimo. La Casa di Noale ha effettuato varie modifiche sulla moto, partendo dalla distribuzione dei pesi e passando per la versione evoluta del motore a valvole pneumatiche, in attesa di testare anche il cambio seamless. Il pilota maggiormente in difficoltà quest’oggi è proprio Melandri (la cui fase di adattamento a pneumatici e freni differenti da quelli usati in Superbike prosegue un po’ a rilento), che ha sofferto anche uno stop forzato a causa di problemi di elettronica. Jack Miller (CWM LCR Honda) e Eugene Laverty (Drive M7 Aspar) concludono questa prima giornata di test con il diciannovesimo e ventiduesimo miglior crono.