Il 14 maggio scorso, al “Roma Drone Expo&Show 2016”, è stato presentato l’F- 58 Sic, il drone dedicato a Marco Simoncelli (l’amato pilota prematuramente scomparso il 23 ottobre del 2011 a soli 24 anni, in seguito a un incidente avvenuto durante il Gran Premio della Malesia).
Il mini-drone in questione è stato presentato e realizzato, in un’edizione limitata di 1000 pezzi, dalla G&G Distribution con la collaborazione della Fondazione Simoncelli – una parte del ricavato dalla vendita di questo drone verrà devoluto a essa.
L’F-58 Sic si basa sul racer Walkera F210 modificato con la livrea di Marco Simoncelli, ed è stato pensato per essere il protagonista di un particolare e tutto nuovo tipo di gara che vede competere mini droni pilotati con la modalità FPV, ovvero First Person View Drone Racing. In queste competizioni il drone viene utilizzato con uno scopo puramente ricreativo e sportivo e viene considerato come un vero e proprio aeromodello. Chi partecipa alle gare come pilota necessita di un’iscrizione all’Aero Club Federato, deve avere un attestato di volo e una tessera FAI (Fédération Aéronautique Internationale), oltre ovviamente a un’assicurazione per danni a terzi. Non uno scherzo quindi! D’altra parte vi ricordiamo che esiste una precisa regolamentazione sui droni, che è bene conoscere e consultare prima di procedere con l’eventuale acquisto, a prescindere dall’uso che intendete farne.
Il FPV Drone Racing è quindi una vera e propria competizione che Tommaso Solfrini, Manager dell’Italdron, definisce come la nuova Formula 1 dei droni, una gara che in principio si svolgeva semplicemente tra aerei radiocomandati. Ovviamente, con i rapidi cambiamenti e le innovazioni tecnologiche, gli ormai obsoleti aerei radiocomandati sono stati sostituiti dai droni che sono velocemente diventati i protagonisti indiscussi proprio per le loro dimensioni ridotte, per la maggiore manovrabilità e per la loro resistenza. Un vero e proprio sport ad altissima velocità che trasmette emozioni e che può svolgersi nei contesti più disparati: dai boschi alle città. Alla base di queste gare c’è un particolare sistema di guida, con il quale il pilota può osservare in diretta su di un monitor o con smart glasses esattamente quello che vede il drone in volo, come se il pilota stesso fosse a bordo.
In Italia questo nuovo sport sta raggiungendo ormai sempre più persone, appassionate o meno di tecnologia. Proprio lo scorso 14 settembre, l’Aero Club d’Italia ha emanato un vero e proprio regolamento di cui vi elenchiamo i punti principali:
- Le gare si potranno svolgere sia all’aperto che al chiuso; nel secondo caso gli spettatori dovranno essere protetti da una rete o un equivalente e dovranno rispettare una distanza di sicurezza di 3 metri dalla rete in questione. Anche le competizioni che si svolgono all’esterno hanno bisogno di una copertura e anche in questo caso il pubblico dovrà mantenere una distanza calcolata in base a una precisa formula che potrete trovare nel regolamento;
- Ogni pilota dovrà avere al suo fianco una figura chiamata Helper che sia in grado di portare a termine il volo in caso di complicazioni come pericoli improvvisi o perdita di controllo;
- Il regolamento prevede che possono avere accesso agli allenamenti solo persone dotate della giusta abilitazione al volo radiocomandato e della licenza FAI.