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Jorge Lorenzo: 30 anni ad alta velocità, fuori e dentro la pista

Oggi, nel giorno del suo trentesimo compleanno, il Gran Premio di Jerez prende il via, ed è nello stesso luogo e nella stessa data che nel 2002 Jorge Lorenzo percorreva i primi chilometri nel Motomondiale, preludio di una brillante carriera, non priva di momenti difficili e di alti e bassi certo, ma pienamente ricompensati con risultati che in pochi possono dire di aver raggiunto.

Trent’anni quasi interamente spesi su di una moto: dalla prima, costruitagli da suo padre Chicho quando lui aveva solo 3 anni, sino ad arrivare alla Ducati GP17 con la quale sta disputando la stagione in corso, passando per gli anni in Aprilia nella classe di mezzo e la lunga e fruttuosa esperienza in Yamaha. Quello di oggi è un altro importante traguardo raggiunto e tagliato dal 5 volte campione del mondo. Cosa volesse fare e chi volesse diventare da grande in realtà Jorge l’ha sempre saputo, fin dalla tenera età. Nel mezzo tante le difficoltà affrontate, partendo dalla decisione di lasciare Palma de Maiorca (sua città natale) a soli 14 anni e trasferirsi a Barcellona con suo padre per indirizzare tutti i propri sforzi sul raggiungimento dei propri obiettivi e del proprio sogno: diventare campione del mondo. Uno dei tanti traguardi che uno spirito ambizioso come il suo è destinato a porsi nel corso della propria vita personale ed agonistica. Com’è stato già detto, il suo esordio nel mondiale arrivò proprio nel giorno del suo quindicesimo compleanno (età minima per debuttare nel campionato del mondo), e scese in pista in sella alla Derbi al sabato, saltando dunque i primi turni di prove libere del Gran Premio di Jerez, oltre ai due gran premi inaugurali. Tagliò il traguardo ventiduesimo. Quell’anno concluse il campionato in 21esima posizione, mentre nella stagione successiva arrivò per lui la prima vittoria, il 20 settembre a Rio de Janeiro, quando e dove nacque il suo soprannome “Por Fuera” grazie ad un sorpasso realizzato per l’appunto all’esterno ai danni di Pedrosa e Stoner. Le classifiche generali lo videro dodicesimo nel 2003 e quarto nel 2004. Il 2005 fu invece l’anno del salto di categoria con l’arrivo in una classe che lo consacrò campione per ben due volte. Prima di arrivare a questo punto, ci furono però altre decisioni fondamentali da prendere, come per l’appunto quella di allontanare il padre, che sino a quel momento aveva seguito e curato tutti gli aspetti della sua preparazione e della sua carriera, per affidarsi totalmente ad una squadra professionista con il suo ex manager Dani Amatriaín (per molti anni Jorge gareggiò col numero 48 proprio perché appartenuto in precedenza all’ex-pilota divenuto suo manager) in prima fila. Decisione che diede i propri frutti con l’arrivo del primo titolo iridato nel 2006 con Aprilia, bissato poi nella stagione successiva. Se l’anno precedente il mondiale fu deciso nell’ultima manche stagionale, a Valencia, nel 2007 la storia fu diversa, vinse infatti 9 gare sulle 18 disputate e si laureò campione con 50 punti di vantaggio sul diretto inseguitore, che in entrambi i casi fu Andrea Dovizioso.

Nel 2008, dopo un lungo corteggiamento da parte di Yamaha, arriva il debutto in MotoGP. Il talento di Lorenzo non tarda a mostrarsi anche nella classe regina, e al primo gran premio sigla subito la pole position, alla terza gara invece fa sua la prima vittoria. A questi ottimi risultati fanno seguito diverse cadute che provocano anche infortuni abbastanza seri. Dopo il Gran Premio di Montmeló, nel quale cadde in maniera violenta battendo la testa e perdendo anche la memoria per diversi giorni, Jorge pensò seriamente al proprio futuro, e si chiese se valesse ancora la pena correre tutti quei rischi oppure no. Prese la decisione di continuare, e da lì a fine stagione ottenne due podi e la quarta posizione in classifica generale, divenendo anche “rookie of the year”. L’anno successivo si laureò vice-campione, e nel 2010 arrivò la consacrazione a campione del mondo della MotoGP con nove vittorie e 16 podi (i peggiori risultati dell’intera stagione furono i quarti posti di Aragón e Motegi), oltre al record ancora imbattuto di punti iridati (383). Il palmarès di Lorenzo però era destinato ad arricchirsi ulteriormente con vittorie, podi ma soprattutto altri due titoli di campione del mondo: nel 2012 ebbe la meglio su Dani Pedrosa, contendente alla vittoria del mondiale sino alla penultima gara, e nel 2015 la spuntò nel duello col compagno di squadra Rossi, risolto solo nel corso dell’ultima gara a Valencia. La relazione tra Yamaha e Lorenzo, durata 9 anni, si è tradotta in un numero impressionante di successi, tra cui 44 vittorie.

Ora è da poco iniziata una nuova parentesi della carriera di Jorge Lorenzo, ovvero quella in Ducati. Una sfida non facile ma che il maiorchino sembra aver intrapreso con determinazione e voglia di mettersi alla prova, nonostante le difficoltà iniziali: nelle prime tre gare ha infatti archiviato un undicesimo piazzamento, un ritiro ed un nono posto. È chiaro che la strada da percorrere sarà lunga e ricca di ostacoli ma la caparbietà non gli manca, e sono molti quelli che vorrebbero vederlo nelle posizioni che contano in sella alla moto di Borgo Panigale. Per un atleta che gareggia a questi livelli, perennemente sotto pressione e messo continuamente alla prova, anche il supporto proveniente dai propri tifosi è fondamentale, sia nei momenti di gioia che in quelli un po’ più difficili. Lorenzo vanta chiaramente il maggior numero di seguaci in Spagna, a casa propria, ma anche in Asia ha un folto numero di fan, così come nel resto d’Europa, in particolar modo in Italia, dove, nonostante il maggior numero di appassionati sia schierato per Valentino Rossi, i suoi tifosi sono costantemente presenti nei GP italiani e negli eventi organizzati dal suo Fanclub, del quale è nata nel 2015 una delegazione ufficiale italiana a sostegno del proprio pilota.

Qui di seguito il video di auguri postato sui social network da Ducati, al quale hanno preso parte diversi membri del paddock, con la frase: “Il tuo team, i tuoi amici ed i tuoi rivali ti augurano un felice 30esimo compleanno! Il paddock ti vuole bene! Continua a combattere e sii te stesso!”.

Lo staff di Motomondiale.it si unisce all’augurio di buon compleanno.

 

 

Redazione

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