La “manata” di Fenati a Manzi in questi giorni è riuscita ad offuscare persino la doppietta italiana a Misano, con Dovizioso in MotoGP e Bagnaia in Moto2, e non sembra essersi ancora arrestata la coda lunga sulla vicenda.
Solitamente non soffiamo sul fuoco del trend del momento, troppo facile, ma questa volta faremo un’eccezione.
L’intervento di Fenati è ingiustificabile, provocazioni o meno, ha fatto qualcosa che poteva avere delle conseguenze gravissime, e subito in molti hanno ritenuto eccessivamente lieve la sanzione di 2 gare di stop inflitta dalla direzione di gara al pilota.
Nel frattempo il team Forward-MV Agusta, con il quale aveva firmato da poco per la stagione 2019 l’ha scaricato, ed è stato messo alla porta anche dal team Snipers, sua attuale squadra in Moto2. A questo si è aggiunta addirittura la Procura di Rimini, che sta valutando l’apertura di un fascicolo a riguardo.
Già… la Procura di Rimini, forse l’ennesimo caso di una magistratura italiana che preferisce la ribalta, il palcoscenico, e lo cerca nello sport professionistico, mentre magari sarebbe meglio occuparsi di reati veri, dacchè in Italia siamo pieni di gente che dovrebbe andare davvero in galera, e non sono ne’ piloti di del Motomondiale, e nemmeno calciatori…
Tornando a Fenati, di sicuro una sanzione commisurata al suo gesto è necessaria. Cesare Beccaria, nel 18° secolo scrisse un saggio divenuto famosissimo nel mondo: “Dei delitti e delle pene”, e uno degli argomenti più cari dell’illuminista italiano era quello che riguardava la proporzione della pena.
Proporzione della pena vuol dire che il “condannato” non dovrebbe subire una pena sproporzionata al suo “delitto”. Che 2 gare di sospensione siano poche, è chiaro a tutti, ma da qui a troncare completamente la carriera di un 22enne che lo scorso anno si è distinto per essere stato uno dei pochi a non ricevere alcuna sanzione durante la stagione, forse è eccessivo.
Dalla Federmoto è arrivata anche la sospensione della licenza, atto dovuto, e che dovrebbe fare il paio con la sospensione inflitta dalla MotoGP, magari chiudere qui la stagione sarebbe un buon compromesso, ma forse il ragazzo merita l’opportunità di rimediare, una seconda chance si da a tutti, ed è anche quello che ha detto Johann Mir, colui che lo scorso anno in Moto3 con Fenati ha duellato per il primato, vincendo, in un’intervista ieri.
Un’attenta analisi poi andrebbe fatta anche nei confronti delle vere o presunte provocazioni di Stefano Manzi, solo la direzione di gara può farlo, ma sarebbe corretto verificare se, come dice Fenati, Manzi l’ha più volte puntato cercando di farlo andare fuori pista, perchè la condotta antisportiva è anche questa.
Noi ci auguriamo che, non essendoci state conseguenze irrimediabili (per miracolo o per fortuna), Fenati si faccia una pausa, magari tornando a scuola, come ha recentemente dichiarato, e possa tornare in pista, sapendo che il suo bonus l’ha usato, e augurandoci che certi episodi (provocazioni comprese), non succedano più sui circuiti del “motor show”, perchè questo non è il calcio, non è la gomitata o la pedata che al massimo ti lascia dei lividi, è il Motomondiale, basta veramente poco per piangere un pilota, quando si corre a 200-300 km/h.