La classifica finale che la gara austriaca della MotoGP ci consegna non spiega tutto ciò che è accaduto in una giornata di motorsport ricca di colpi di scena. È comunque da qui che bisogna partire per analizzare nei dettagli il quarto appuntamento stagionale della classe regina del Motomondiale. A poche ore dall’annuncio del divorzio tra Andrea Dovizioso e Ducati, il pilota forlivese mette a segno la quinta vittoria consecutiva sulla pista del Red Bull Ring (tre delle quali raggiunte proprio dal vice-campione del mondo in carica) per la Casa di Borgo Panigale.
La quarta gara dell’anno inizia con un ottimo start da parte delle Ducati di Dovizioso e Miller ma anche della KTM di Espargaró, seguono poco attardati i due piloti ufficiali della Yamaha Viñales e Rossi. Nel corso delle prime fasi di gara però Johann Zarco provoca un contatto con Franco Morbidelli. I due piloti finiscono rovinosamente nella ghiaia, ma le loro moto torna in pista sfiorando di pochissimo e pericolosamente Valentino Rossi e Maverick Viñales, con il primo che in quel momento seguiva da vicino il secondo. Immediata l’esposizione della bandiera rossa. La ripartenza della MotoGP vede gli stessi nomi ad occupare le posizioni di vertice, fatta eccezione per il pilota Yamaha numero 12 che al via perde vistosamente terreno sino a ritrovarsi in coda all’intero gruppo. La “seconda manche” è caratterizzata da una lotta per il secondo e terzo gradino del podio tra Joan Mir (Team Suzuki Ecstar) e Jack Miller (Pramac Racing). L’australiano rimasto davanti al catalano per l’intera durata della corsa, perde la posizione proprio nel corso delle ultime curve dell’ultimo giro.
Il miglior risultato per KTM lo porta a casa Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing), quarto al traguardo ed immediatamente davanti a Valentino Rossi (Monster Energy Yamaha MotoGP) che, nonostante il brutto spavento vissuto poco prima, riesce a raggiungere la quinta piazza ed è quindi il primo pilota Yamaha. Completano la top 10 Takaaki Nakagami (Idemitsu LCR Honda), sesto, Danilo Petrucci (Mission Winnow Ducati Team), settimo, un Fabio Quartararo (Petronas Yamaha SRT) nettamente sottotono ed ottavo alla bandiera a scacchi, Iker Lecuona (Red Bull KTM Tech3), nono, e Maverick Viñales (Monster Energy Yamaha MotoGP), risalito dall’ultima alla decima piazza.
Una classifica corta quella del Gran Premio d’Austria, in zona punti vi sono anche Aleix Espargaró (Aprilia Racing Team Gresini), undicesimo, Michele Pirro (Mission Winnow Ducati Team), dodicesimo, Alex Marquez (Repsol Honda Team), tredicesimo, Bradley Smith (Aprilia Racing Team Gresini), quattordicesimo, e Cal Crutchlow (Castrol LCR Honda), quindicesimo. Cinque i nomi dei piloti che abbandonano prematuramente i giochi, in primis i già citati Morbidelli e Zarco, ed in secondo luogo Miguel Oliveira e Pol Espargaró usciti di scena per un contatto quando erano in lotta in posizioni di rilievo, oltre ad Alex Rins scivolato mentre tentava ed affondava il sorpasso su Dovizioso (in piena lotta per la vittoria dunque).