Se è davvero cominciata una nuova era in MotoGP sarà soltanto il tempo a dirlo. Di certo la classe regina sta trovando un nuovo protagonista: Franco Morbidelli, al suo terzo anno tra i “grandi”, ha definitivamente svoltato.
La dimostrazione non sono soltanto i risultati, che stanno arrivando (vittoria a Misano 1 e pole fantastica a Barcellona, sul tracciato del Montmelò), ma quanto in molti sussurrano nel paddock: Morbidelli sarebbe stato in corsa per il Mondiale a pieno titolo non fosse stato per alcuni sfortunatissimi episodi che hanno segnato almeno 3 gare da inizio anno.
L’italo-brasiliano è quinto nel Mondiale, a -20 dal leader iridato, Andrea Dovizioso. Una stagione “pazza” ha fatto sì che ben 10 piloti si ritrovassero compressi in 27 punti al giro di boa, tra questi quello che può recriminare di più contro la sfortuna è proprio “Morbido”.
Tre gli episodi che potrebbero pesare nella lotta al titolo: a Jerez 2, in piena corsa per il titolo, Morbidelli fu appiedato dalla rottura del motore. E’ poi arrivato il pauroso incidente in Austria 1, quello della manovra folle di Zarco che poteva avere conseguenze tragiche anche per chi li precedeva (Rossi su tutti), per finire con l’ultima gara, quella della scorsa settimana: nel secondo appuntamento di Misano, il classe ’94 ha dovuto far conto con l’assurda entrata di Aleix Espargaro. La rimonta è stata parziale, alla fine è arrivato un nono posto con tanta amarezza per un’altra occasione persa.
Ma è da inizio stagione che Morbidelli va veloce su una Yamaha che, nonostante le tante difficoltà, è comunque riuscita a vincere 4 gare su 7. Dopo la doppietta iniziale di Quartararo, a Jerez, sono arrivati i sigilli di “Morbido” e Vinales a Misano. E proprio il nervosismo di Quartararo certifica la crescita, forse inattesa, di Franco: il “Diablo”, dopo il successo del compagno di squadra a Misano, ha fatto una fatica immane a complimentarsi e a stringergli la mano.
C’è poi il rapporto con Valentino Rossi, che si sta evolvendo, a raccontare come Morbidelli sia ormai un big in griglia. Il “dottore” ha confermato che senza quei gran premi sfortunati l’amico-rivale sarebbe stato pienamente in corsa per il mondiale, ma è il diretto interessato a raccontare quello che è un rapporto speciale: “Siamo amici, guidiamo la stessa moto e siamo uniti: tutto questo rende la nostra competizione bellissima, c’è tanta frustrazione in ognuno di noi due quando l’altro ci batte. Vale mi ha insegnato tante cose e vuole mantenere la sua leadership su di me; io voglio dimostrargli che l’allievo supera il maestro. Le più belle rivalità sono o coi peggiori nemici o coi migliori amici”.
La conferma del “magic moment” arriva sul circuito del Montmelò, al GP di Catalogna. Morbidelli ha conquistato la sua prima pole in MotoGP, la settima in assoluto dopo le sei del 2017 (l’ultima a Sepang) in Moto 2. Spettacolare l’1’38”798 con cui ha certificato il suo status di favorito per la gara di Barcellona, come d’altronde dimostrano le quote dei bookmakers elencati su casinoonlineaams.com.
La prima fila è tutta Yamaha, evento mai successo al Montmelò, con Quartararo secondo a 210 millesimi e Rossi terzo a 331 millesimi. Le parole del “diablo” sono per certi versi clamorose: “Non so davvero come abbia fatto ad andare così forte”. Con Dovizioso sprofondato nelle retrovie e una moto perfetta anche grazie al lavoro di Ramon Forcada, al 500esimo Gran Premio nella classe regina, sognare non è più vietato: dopo due anni di apprendistato, l’era del “Morbido” in MotoGP è davvero cominciata.
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