L’esempio è quello di Valentino Rossi, che tanti non esitano a definire come il pilota più forte di tutti i tempi. E se a dare i consigli è il “Dottore” in persona è chiaro che ambire a diventare un campione è anche un filo più semplice.
Il progetto della VR46 Academy, però, è organizzato in maniera così efficiente, come si può notare nell’articolo che è stato pubblicato su L’insider, che dovrebbe diventare un esempio su un po’ tutto il territorio italiano.
Anche se la carriera di Valentino Rossi è giunta ormai agli sgoccioli, nonostante ci fosse qualche appassionato di scommesse online convinto che il Dottore potesse anche quest’anno dire la sua per il titolo mondiale, a maggior ragione dopo il brutto incidente che ha costretto ai box per diversi mesi Marc Marquez, il pretendente numero per vincere il Mondiale. In realtà, è molto interessante mettere in evidenza come uno dei piloti che sono in lizza per il titolo è proprio uno dei “discepoli” della VR46 Academy, ovvero Franco Morbidelli.
Come è strutturata la VR46 Academy
La struttura di Valentino Rossi riesce a essere un esempio sotto numerosi aspetti. Ad esempio, uno dei tanti aspetti che tante persone non conoscono è quella relativa al costo di iscrizione. Infatti, chi ha intenzione di entrare a far parte di questa scuola non deve pagare nulla. Il costo di iscrizione è pari a zero, infatti, ma viene fatto un vero e proprio patto tra la scuola e i giovani talenti.
In cosa consiste questa intesa? I piloti devono accettare una clausola ben precisa, ovvero quella di lasciare il 10% dei guadagni alla VR46 Academy nel momento in cui inizieranno a percepire una somma pari a quantomeno 50 mila euro all’anno.
Un modo di operare che sta dando tantissimi frutti: al termine dello scorso anno, dopo poco più di sei anni di attività, l’accademia di Valentino Rossi aveva portato in dote risultati veramente impressionanti, come ad esempio ben 40 vittorie e qualcosa come ben più di 100 podi.
Un’accademia a conduzione familiare
Uno dei tanti aspetti positivi della VR46 Academy è senz’altro quello di una gestione che riesce a essere notevolmente efficace, garantendo un livello di organizzazione particolarmente elevato. È molto utile, per capire la bontà del progetto, iniziare subito dalle basi: il numero di moto che vengono garantito dall’academy supera la settantina di unità. C’è da ricordare come non sia sufficiente avere solamente le moto da gara, visto che in accademia vengono organizzate anche tante gare e giri sulla terra battuta e, di conseguenza, c’è bisogno anche di diverse moto da cross.
Un altro punto di forza della VR46 Academy è senz’altro quello di mettere a disposizione dei giovani piloti un team di esperti molto organizzato e competente, in cui sono comprese figure come nutrizionisti, allenatori, ma anche medici molto rinomati.
Ecco, quindi, che i giovani piloti sono guidati da un team completo e sempre presente fino al momento in cui non riescono a raggiungere i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, come ad esempio la possibilità di gareggiare in MotoGP, oppure di vincere titoli in Moto2 o in Moto3, come sono stati in grado di fare Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia.
È chiaro che i numeri positivi della VR46 Academy, sono “gonfiati” dalle grandi prestazioni offerte da Morbidelli e Bagnaia, che stanno ottenendo podi e tanti risultati importanti. In realtà, ci sono tanti altri piloti in rampa di lancia, come ad esempio Marco Bezzecchi, Luca Marini, Celestino Vietti, Stefano Manzi, Andrea Migno e Niccolò Antonelli.