Molto spesso si parla delle competizioni motociclistiche come Superbike e MotoGp senza conoscerne appieno il significato, e non sono pochi gli utenti che in queste settimane ci chiedono spiegazioni sulle differenze tra le due competizioni, tra l’altro facendo un paragone di prestazioni tra la Ducati in Moto GP di Valentino Rossi (Desmosedici GP11) e la Ducati di Carlo Checa in Superbike (Ducati 1198).
Innanzi tutto partiamo dalla differenza tra le due competizioni. La Superbike è una categoria di moto da corsa, nella quale sono impiegati modelli derivati dalla produzione di serie (ovvero le moto vendute anche al pubblico) che hanno elaborazioni a motore, scarichi, centraline e con tutta una serie di accorgimenti che li rendono meglio sfruttabili per la competizione, mentre la MotoGP è una categoria dove si corre su moto che sono dei prototipi che non sono mai stati messi in vendita.
Quindi subito una differenza fondamentale tra le due categorie, poichè in una si utilizzano moto di produzione elaborate, nell’altra invece si parla di prototipi realizzati esclusivamente per la competizione sportiva.
Ne va da se che già questa definizione è sufficiente a far capire quale sia la differenza fondamentale e quale sia il modello di moto più performante (MotoGP).
La seconda differenza tra le due categorie è proprio la “categoria sportiva“, infatti la Superbike è suddivisa in varie competizioni, quella più importante è il Campionato Mondiale Superbike (WSBK o semplicemente SBK), ma esistono anche campionati nazionali Superbike, tra i quali i più importanti sono quello inglese e quello americano, ma anche quello italiano (Campionato Italiano Velocità) e via via in altri paesi come Germania, Francia, Canada, Australia e Giappone.
La MotoGP invece è una competizione unica, è la classe regina del Motomondiale (o Campionato del Mondo di Velocità), che annovera anche Moto 2 e Classe 125. Fino al 2002 il Motomondiale era formato dalle classi 500, 250 e 125, che rispecchiavano la cilindrata delle moto in gara, dal 2002 la classe 500 è sparita assumendo la denominazione Moto GP a causa del cambio di cilindrata, e nel 2012 dovrebbe essere rinominata Moto 1.
Anche la classe 250 è stata rinominata, nel 2009, ed è diventata Moto 2, mentre la Classe 125 passerà alla denominazione Moto 3 nel 2012.
Altra differenza fondamentale tra le due categorie regine, è la potenza del motore. Nella Superbike la cilindrata può essere 1000cc a quattro cilindri oppure 1200cc a due cilindri, mentre in MotoGP la cilindrata della moto è di 800cc e può arrivare fino a 6 cilindri. La differenza di cilindrata e cilindri è molto importante, poichè a parità di cilindrata il motore con più cilindri eroga una maggiore potenza.
Ultima ma non trascurabile differenza tra Superbike e MotoGP è lo svolgimento delle qualifiche per la griglia di partenza. In Superbike le qualifiche sono fatte in quattro momenti. Nella prima qualifica si corre normalmente, ed ogni pilota ha il tempo per fare il suo miglior tempo possibile, ma non si esaurisce qui, poichè i migliori 20 piloti in graduatoria, dopo i tempi del primo turno di qualifiche, fanno la Superpole 1, che in pratica è una seconda prova di qualifiche, dove gareggiano appunti i primi 20 piloti. Al termine della Superpole 1 i migliori 16 tempi passano alla Superpole 2, che non è altro che il terzo passaggio di qualifiche, che determinerà i quali sono gli 8 piloti più veloci che accederanno alla Superpole 3, ovvero l’ultimo step di qualifiche, che serve a delineare le prime due file di partenza del gran premio. Nella Superbike si parte con 4 moto per ogni fila.
Nella MotoGP invece le qualifiche sono molto più classiche, i piloti hanno 1 ora di tempo per effettuare il loro miglior tempo, e la griglia di partenza viene stilata in base all’0rdine di arrivo di quest’unica prova. Nella MotoGP si parte con 3 moto per ogni fila.
Ma allora, dopo tutto questo, come mai in Moto GP Valentino Rossi stenta a trovare il giusto feeling con la Desmosedici mentre Carlo Checa con la Ducati 1198 domina il campionato Superbike?
Una risposta non è così scontata. Ogni pilota ha un suo modo di condurre il proprio mezzo, ed i suoi punti di forza a volte diventano motivo di debolezza quando si cambia una moto.
Non è solo una questione di velocità, Casey Stoner nonostante in questo momento stia usufruendo della moto più performante della MotoGP, ha avuto la fortuna/capacità di saper adattare il proprio stile di guida su una nuova moto, cosa che invece in questo momento non riesce a Rossi, come non riesce a Toni Elias, che dopo aver dominato il Campionato di Moto 2 del 2010 sulla Honda del Team Gresini Moto 2, quest’anno sta collezionando ultimi posti sulla Honda LCR.
MotoGP e Superbike oggi non sono più così distanti come lo erano in passato, quanto la WSBK era un po’ considerata la cugina povera del Motomondiale di Classe 500, e lo dimostra il fatto che molti piloti provenienti dalla WSBK stanno facendo buone cose in MotoGP anche in questo campionato 2011.
I Ducatisti quindi possono mettersi l’anima in pace, Rossi dovrà trovare l’assetto giusto e rendere performante la sua Desmo come fece alla Yamaha i primi anni, non a caso Valentino in una delle prime interviste dopo l’ingaggio in Ducati dichiarò “diventeremo competitivi nel giro di 2 anni”.
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