Dopo i test positivi effettuati a Misano durante la sosta della Moto 2, Alex De Angelis (pilota sanmarinese della JiR Moto 2), è ottimista e punta in alto per il GP della Repubblica Ceca.
Il feeling tra il pilota e la moto del team di Gianluca Montiron infatti si sta via via perfezionando, dando sempre più solidità al progetto ed ora manca forse solo un ultimo passo avanti per rimanere (e restare da protagonista), nel gruppo di testa.
In casa JiR c’è entusiasmo, anche sulla scia del podio ottenuto da De Angelis (3° posto) al recente GP di Germania il 17 luglio.
Alex De Angelis
Finalmente si torna a correre, andiamo a Brno che è una pista a me amica dove ho sempre fatto buone prestazioni e sono fiducioso per il comportamento della mia MotoBI. Il circuito Ceco è abbastanza veloce, con tre rettilinei di cui uno in salita, percui le performance motoristiche saranno tirate al loro limite. Questo potrebbe essere un limite per noi che ultimamente fatichiamo un po’ di motore, ma abbiamo lavorato molto su ciclistica e consumo delle gomme della mia MotoBI con buoni riscontri, quindi sono fiducioso che riusciremo a combattere al meglio. Stiamo seguendo un trend di progressi costanti e arriviamo da una bella gara in Germania che ci ha dato il podio, questo parrebbe dire che siamo sulla strada giusta, ma ovviamente abbiamo fame di risultati ancora migliori e dobbiamo rimanere consistenti per tutte le gare rimanenti.”
Gianluca Montiron
Con rinnovato entusiasmo ripartiamo da Brno dopo le due ultime belle gare di Alex. Ogni anno è storia a se, dal canto nostro abbiamo lavorato sodo, il fatto che la nostra MotoBI al parco chiuso del Sachsenring sia risultata la moto più leggera tra le tre a podio è indicativo di quanto ci siamo applicati. L’utilizzo delle medesime motorizzazioni per tutti rende la Moto2 una categoria con motocicli prestazionalmente equiparabili, l’ingresso di giovani campioni ha sicuramente innalzato il livello agonistico. Se lo spirito deve essere quello di una categoria livellata e accessibile a tutti sarebbe più equo imporre il limite di peso della moto in combinazione con il pilota. Tra il vincitore del Sachsenring ed il nostro pilota ci sono almeno 11 kg a nostro svantaggio e questo inevitabilmente determina un gap prestazionale, senza contare che a parità di coefficienza aerodinamica del motociclo la corporatura ha la sua rilevanza nella velocità massima. Stabilire una combinazione di peso tra e moto e pilota rimane un punto cruciale se la categoria Moto2 deve essere formativa per i futuri piloti della MotoGP, dove le potenze in gioco rendono peso e corporatura irrilevanti. I Team, noi compresi, avranno sempre più la necessità di investire nella giusta misura per la parte tecnica, l’ingaggio dei piloti e per la gestione della logistica.