Dove vuole arrivare lo spagnolo in sella alla sua Honda?
Non era al meglio, lo sapeva lui e lo sapevamo anche noi, ma questo non è bastato a fermare Marc Márquez che ha conquistato per l’undicesima volta in carriera il Sachsenring. La sua pista preferita, che conosce ormai come il palmo delle proprie mani avendola dominata in tutte le classi, non solo non lo ha tradito nemmeno questa volta ma addirittura gli ha concesso l’onore e il privilegio di rompere un lungo digiuno in termini di vittorie in top class che durava ormai dal GP di Valencia del 17 novembre 2019. Ebbene sì: da 581 giorni lo spagnolo non lasciava più il suo segno indelebile su un Gran Premio. E onestamente, al di là degli infortuni e degli interventi chirurgici, era davvero troppo, troppo per un collezionista di Mondiali come lui – a oggi il suo bottino è di 8 – e per un re dei podi, considerando i 135 ottenuti. Il destino oggi sembrerebbe aver deciso di non accanirsi più su Marc Márquez, che finalmente ha fatto parlare di sé in questa stagione di MotoGP anche se ormai in classifica è lontano anni luce da campioni del calibro di Quartararo.
11, un numero magico
Il Sachsenring deve proprio piacere a Marc Márquez, visto che anche quest’anno è riuscito a “espugnarlo” grazie a una tenuta su pista ineccepibile e a un’attenzione maniacale per i dettagli che non possono certo passare inosservate. E siamo a 11; 11 sono i successi in tutte le classi dello spagnolo su questo circuito, in cui è sempre bene stare attenti considerando che ogni curva non va mai presa alla leggera. Non sappiamo se questo trionfo sia il più bello dei suoi 57 di MotoGP, quel che sappiamo è che ci voleva proprio, perché Marc Márquez da ben 581 giorni aspettava questo momento, ossia il momento di alzare le braccia al cielo in segno di vittoria. Il 28enne campionissimo su due ruote facendo suo il circuito tedesco stavolta in top class è riuscito a eguagliare il record di un idolo di tutti i tempi come Giacomo Agostini, che come lui ha conquistato un circuito in tutte le classi motoristiche, nel suo caso l’Imatra Circuit. Per completezza di cronaca, sappiate che l’italiano vinse Il Sachsenring 6 volte in 500cc e 5 volte in 350cc, mentre lo spagnolo attualmente è a quota 8 in MotoGP, 2 in Moto2 e 1 in 125cc. Questa impresa è stata possibile non solo per la bravura del pilota nativo di Cervera ma anche perché la Honda su cui sale in sella sta andando alla grande, essendo un gioiellino della meccanica come pochi altri si sono visti negli ultimi anni. Insomma: credere che senza una moto quasi perfetta sia possibile scrivere la storia della motomondiale, come ha fatto e come sta facendo Marc Márquez, è una follia. L’abile corridore ci vuole, ma non è sufficiente. E il caso dello spagnolo su Honda, alla continua caccia di nuovi record, lo dimostra.
Nel mirino c’è ancora Giacomo Agostini!
Alla lettura del titolo di questo paragrafo siamo sicuri sarete quantomeno confusi: ma come? Marc Márquez non aveva appena eguagliato il record di Giacomo Agostini? Certo, il record eguagliato è però quello che vede ora l’italiano trionfatore in tutte le classi dell’Imatra Circuit in compagnia dello spagnolo trionfatore in tutte le classi del Sachsenring. Di record da infrangere ce ne sarebbero altri due: Agostini ha infatti conquistato 16 volte l’Imatra Circuit, di cui 10 in top class, mentre Márquez ha conquistato 11 volte il Sachsenring, di cui 8 in top class. Capite bene che ci sarebbero due gap che lo spagnolo vorrebbe colmare così da superare il più forte pilota italiano di tutti i tempi. Considerando che ora Marc sembra pronto a tornare a far parlare di sé per i successi in pista, non è detto che non riesca in questo miracolo sportivo non certo alla portata di tutti. A ben vedere stiamo pur sempre parlando di un mito della motomondiale di oggi e anche di domani. Mai dire mai dunque.