Quando si parla di due ruote è impossibile non pensare al campionato Superbike, uno di quelli che hanno sempre appassionato i fan dei pronostici, cercati grazie alle app ufficiali dei casino, e dei sorpassi mozzafiato sempre al limite.
Proviamo a dare uno sguardo, quindi, ad alcune gare che hanno vissuto un finale decisamente mozzafiato, che ha prodotto emozioni incredibili non solo tra i presenti, ma anche al pubblico che seguiva la sfida davanti al televisore.
Il Gran Premio di Malesia è stato uno dei più emozionanti e spettacolari nel corso della stagione 2015. Va detto che ci sono stati due aspetti che hanno inciso maggiormente rispetto a tutto il resto, ovvero i consumi e la gestione delle gomme. Chi ha saputo gestirle meglio, chiaramente ha avuto un vantaggio nei confronti degli avversari.
Il primo round lo vince Jonathan Rea: qualora dovesse arrivare una vittoria anche in gara 2, ecco che il centauro di origini nordirlandesi si sarebbe laureato campione del mondo. Eppure, il suo avversario numero uno, ovvero Chaz Davies, ha un pensiero completamente differente. L’ultimo giro del secondo round è un vero e proprio spot per questa disciplina. Tra sorpassi e controsorpassi, Davies arriva a contatto con Rea proprio all’ultima curva: tutti e due i piloti finiscono larghi e a trionfare è il gallese. Rea, invece, dovrà aspettare il Gp di Jerez per vincere il titolo mondiale.
Una rimonta leggendaria per Pierfrancesco Chili, che nella seconda metà degli anni Novanta è all’apice della sua carriera in Superbike. Chili, infatti, è protagonista di una gara veramente eccezionale, dal momento che rimane in testa dal primo fino all’ultimo giro. Poi, nell’ultima tornata, un banalissimo errore alla seconda chicane lo ricaccia indietro fino alla quarta posizione.
La sua rimonta nell’ultima gara è qualcosa che passa nella storia: alla prima Lesmo, riesce a prendersi il terzo posto, poi alla Parabolica la sua straordinaria velocità di punta permette il sorpasso anche sulle due Castrol Honda di Carl Fogarty e Aaron Slight.
Chili, tra le altre cose, è protagonista di un’altra sfida leggendaria anche nel 1998. Due anni dopo Monza, infatti, si deve scontrare con Fogarty, il suo rivale numero uno in quel di Assen, uno dei circuiti più difficili a calendario. Si tratta di un grandissimo classico, dal momento che Carl Fogarty e Pierfrancesco Chili danno vita a una gara ricca di colpi di scena.
Pierfrancesco vince gara 1, e Fogarty vuole assolutamente evitare che finisca allo stesso modo anche in gara 2. Proprio per questo motivo, adotta una tattica di gara estremamente aggressiva. Fogarty è in testa all’ultimo giro, Chili gli è attaccato e sorpassa nell’ultimo settore. Fogarty gli rende pan per focaccia proprio all’ultima chicane prima che Chili cadesse. Quest’ultimo, nel giro d’onore ne dirà di tutti i coloro al suo avversario.
La fine degli anni Novanta e i primi del Duemila rappresentano molto probabilmente l’apice del successo per la Superbike. Ebbene, il 1996 porta in dote un’altra gara decisamente spettacolare, che rimarrà nella storia di questo sport. John Kocinski si trova davanti a tutti nell’ultimo giro, ma deve respingere gli attacchi di Aaron Slight e di Carl Fogarty, in modo particolare sui rettilinei dove le Honda Castrol vanno molto più forte.
Entrambe riescono a infilare Kocinski e si rinnova per l’ennesima volta il duello tra i due piloti Honda. Slight rimane davanti, ma Fogarty fa una vera e propria magia, dato che riesce a passare il suo avversario trovando un incredibile pertugio all’interno, grazie a una staccata pazzesca. Fogarty vince una gara indimenticabile per soli 30 millesimi su Slight.
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