Il campione del mondo in carica è, sulla carta, l’uomo da battere per la stagione successiva. Tuttavia, Alvaro Bautista non si è presentato in forma ai test di Jerez, a causa di un infortunio alla schiena rimediato nei test Superbike dello scorso novembre sulla pista andalusa. Con il nuovo compagno di squadra dominatore assoluto dei due giorni, lo spagnolo si è visto costretto a inseguire, chiudendo il Day 2 in 16esima posizione.
Tuttavia, il cronometro era l’ultimo dei pensieri del portacolori Aruba.it Racing – Ducati, che ha sfruttato i due giorni di test per ritrovare le sensazioni sulla moto e capire quale fosse la sua reale condizione fisica dopo lo stop. Se nella prima giornata ha dovuto combattere più contro il dolore che contro la zavorra imposta dal regolamento, nel Day 2 la situazione è lievemente migliorata, consentendogli di compiere dei passi in avanti, seppur piccoli.
“L’obiettivo della seconda giornata era non stare peggio del Day 1, la mia condizione fisica non era la migliore”, ha spiegato Bautista ai microfoni di worldsbk.com al termine dei due giorni di test. “Per fortuna nel Day 2 stavo un po’ meglio, non al 100% ma almeno non è peggiorato il dolore. Mi fa ancora un po’ male, soprattutto nelle curve a sinistra non mi sento benissimo. Ma almeno è andata un po’ meglio, quindi sto migliorando la mia condizione fisica”.
La piccola tregua dal dolore ha permesso sia a Bautista sia al team di lavorare un po’ di più sulla moto, per quanto condizionati dalla forma fisica no proprio al 100%: “Siamo riusciti a fare un piano di lavoro con la moto che abbiamo scelto il primo giorno. Abbiamo provato un paio di setting per vedere se trovavamo qualcosa di buono e qualcos’altro che non funzionasse. Almeno abbiamo raccolto dati, abbiamo girato e questa è la cosa buona. Abbiamo svolto un lavoro come una normale pre-stagione, abbiamo provato dei cambi sul setup e deciso quale fosse meglio”.
“La cosa positiva è che ho potuto fare tanti giri, anche se con un po’ di dolore. La cosa buona è che il dolore non è peggiorato, ma è rimasto stabile”, afferma il campione in carica, che spiega a grandi linee come ha trascorso l’inverno. “Basicamente non ho potuto fare allenamenti tra novembre e dicembre, mi sono solo concentrato sul recuperare con la fisioterapia. Con il nervo è sempre molto lento il processo, non si può fare troppo, bisogna aspettare senza forzare. Ho iniziato l’allenamento a inizio anno, quindi un paio di settimane”.
Dunque, il vero obiettivo dei test di Jerez era non tanto lavorare sulla distribuzione dei pesi per aggiungere gli ormai famosi 7kg di zavorra, ma verificare la condizione fisica in sella alla Panigale V4R: “Il piano era verificare la mia condizione sulla moto, fortunatamente posso guidare, anche se non perfettamente, ma posso farlo. Ora abbiamo due giorni di riposo prima di svolgere altri due giorni di test a Portimao, in cui però di fare un passo avanti. Poi da lì vedremo e faremo un vero piano. Spero di migliorare e a partire da lì proveremo ad adattarci giorno per giorno per provare ad arrivare al primo appuntamento in Australia nella miglior forma possibile”.
“Non posso guidare come voglio, è difficile capire qualcosa della moto ora. Sicuramente è più difficile rispetto alla scorsa stagione perché la moto è più pesante. Prima di tutto devo sistemare me stesso, poi quando sono al 100% e posso guidare come voglio, lavoreremo sulla moto. Il peso? Se volete dettagli tecnici, dovete chiedere agli ingegneri, non ai piloti”, conclude Bautista.