Il 2024 sarà un anno cruciale per la Yamaha in MotoGP. Dopo un 2023 a dir poco deludente, la Casa di Iwata ha bisogno di riscattarsi a suon di risultati, ma soprattutto ha bisogno di far capire a tutto l’ambiente di aver voglia di dare una sterzata secca rispetto al passato. Forse è questa la cosa più importante: dimostrare di poter tornare ad essere vincente abbracciando una mentalità più “europea”, quindi meno conservativa e più volta a cercare di essere aggressivi e all’avanguardia con lo sviluppo della M1.
In quest’ottica è stato dato il via ad una ristrutturazione interna, come ha spiegato il managing director Lin Jarvis in occasione del video di presentazione della squadra realizzato a Sepang. Il ruolo di project leader è stato affidato a Kazuhiro Masuda, ma il tecnico giapponese sarà affiancato da un ingegnere italiano, quel Massimo Bartolini che è stato strappato ai rivali della Ducati. A Borgo Panigale era il responsabile della performance, ma in Yamaha andrà ad occupare un ruolo ancora più importante, quello di direttore tecnico, che per la prima volta non viene affidato ad un ingegnere giapponese.
“Abbiamo fatto diversi cambiamenti nel nostro metodo di lavoro, anche se devo dire che questo processo in realtà è iniziato a metà dell’anno scorso. Sapevamo di avere bisogno di nuovi input, di nuove idee e di cambiare il nostro modo di lavorare. Negli ultimi mesi dell’anno scorso abbiamo preso un paio di ingegneri importanti dai nostri competitor. E’ arrivato Massimo Bartolini ed è la prima volta che un ingegnere europeo prende una posizione di così alto livello in Yamaha. Lavorerà accanto a Masuda, che era il responsabile del test team ed ora invece diventa project leader. Combineranno le loro abilità per cambiare il nostro metodo di lavoro sia in Europa che in Giappone. L’obiettivo è cercare di cambiare approccio, di essere più veloci, più aggressivi, più avventurosi e spazzare via l’atteggiamento conservativo. Questo è il piano”, ha spiegato Jarvis.
Oltre alla ristrutturazione interna, un altro aiuto arriverà dal nuovo sistema di concessioni, che offrirà alla Yamaha (ma anche alla Honda) la possibilità di lavorare molto di più della concorrenza allo sviluppo della M1 in corso d’opera. Secondo Jarvis però non basta avere questa opportunità, ma bisognerà cercare di sfruttarla al massimo.
“Penso che saranno un grande aiuto, sia per noi che per la Honda. Ci permetteranno di fare tante cose che non potremmo fare senza le concessioni. Abbiamo la possibilità di fare test su un maggior numero di circuiti, inoltre possiamo farli con i nostri piloti titolari. Possiamo anche sviluppare la specifica del nostro motore nel corso della stagione, ovviamente rimanendo sempre all’interno delle regole. Senza dimenticare che avremo anche un pacchetto aerodinamico in più nel corso della stagione. Le concessioni ci danno l’opportunitù di lavorare di più, ma poi sta a noi cercare di massimizzarne l’effetto per cercare di progredire costantemente e non rimanere bloccati al livello che avremo all’inizio della stagione”.
Tutto questo poi porta ad un ultimo aspetto fondamentale: i contratti dei due piloti, Fabio Quartararo ed Alex Rins, scadranno alla fine del 2024 e l’unico modo per convincerli a proseguire il loro percorso con il marchio giapponese è con le prestazioni, ma dandogli anche la sensazione di aver finalmente intrapreso il giusto percorso di crescita. Cosa che sarebbe molto utile anche per attrarre nuovamente un team satellite nel 2025, visto che la Yamaha è l’unica a non averne uno quest’anno.
“L’azione in pista sarà molto eccitante quest’anno, ma credo che sarà molto intensa anche fuori dalla pista. E’ vero che i contratti dei nostri piloti scadranno alla fine dell’anno, ma è la stessa cosa per buona parte della griglia. Per tenere i nostri piloti sarà importante dimostrargli come possiamo tornare ad essere competitivi, facendogli capire anche quali sono le nostre aspettative per il futuro. Ma questo vale anche per i team satellite, perché noi vogliamo tornare ad averne uno nel 2025, ma per riuscirci vale lo stesso discorso: dobbiamo essere competitivi. La prima metà della stagione quindi sarà cruciale per molti aspetti”, ha concluso.
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