La MotoGP è la massima espressione per ciò che riguarda le competizioni sulle due ruote, ed oggi parleremo della loro potenza.
La stagione di MotoGP targata 2024 partirà in queste ore in Qatar, sul tracciato di Losail, con i valori in campo che inizieranno così a svelarsi. Ovviamente, la Ducati parte come grande favorita, su una pista dove ha quasi sempre dettato legge, anche negli anni in cui non riusciva poi a portare a casa il titolo mondiale. La speranza è quella di vivere una stagione che garantisca emozioni e spettacolo, magari al pari delle ultime due, che si sono risolte solamente nell’ultimo round di Valencia.
Il grande favorito, e non potrebbe essere altrimenti, è Pecco Bagnaia, che parte da una posizione di leadership e che ha fatto segnare i record della pista sia in Malesia che in Qatar durante le due sessioni di test invernali. Occhio anche al debutto di Marc Maruqez sulla Ducati del Gresini Racing, che può essere la vera variabile impazzita di questa nuova stagione di MotoGP.
MotoGP, ecco quanti cavalli hanno
Ci troviamo a poche ore dal debutto stagionale della MotoGP, ed è dunque bene andare a ripassare qualche specifica tecnica delle moto della top class. La potenza è limitata per regolamento a 250 cavalli, con motori di 1000 cc di cilindrata, dati che garantiscono delle prestazioni eccezionali, e forse si è andati fin troppo oltre in termini di velocità massime. Pensate che, lo scorso anno al Mugello, la KTM di Brad Binder ha messo a referto la velocità di punta più alta della storia, polverizzando tutti i precedenti record.
Il rider sudafricano ha toccato i 366,1 km/h, e pensare di farlo su due ruote non può non mettere i brividi. Le MotoGP di oggi sono dei veri e propri siluri, ma come i più esperti sanno per bene, non è solo la potenza a fare la differenza. Nelle prossime righe, andremo a vedere altri due aspetti che oggi fanno la differenza nel Motomondiale, forse ancor di più rispetto alla potenza dei motori.
Aerodinamica ed elettronica la fanno da padrone
Come abbiamo imparato a capire in questi ultimi anni, il grande segreto delle MotoGP non è più la potenza del motore, che per le due ruote resta comunque impressionante, ma il tutto sta nell’aerodinamica e nell’elettronica. Sul fronte della downforce, la Ducati ha aperto un’era del tutto nuova, iniziando ad introdurre le alette e poi gli abbassatori, in modo da puntare su dei concetti che prima non venivano considerati sulle moto.
Oggi, tutte le MotoGP nascono e crescono in galleria del vento, ed il grande segreto della casa di Borgo Panigale sta proprio nell’aerodinamica. Anche il discorso elettronico, attaccato da Casey Stoner e tanti altri ex piloti, fa la differenza, e permette ai prototipi della top class di viaggiare realmente su due binari. La speranza è che, in tal senso, non si esageri, e che i piloti possano comunque fare la differenza tramite il loro talento. Nel 2027 i regolamenti andranno a cambiare, e siamo curiosi di sapere se verrà imposta o meno qualche limitazione.