Il campionato di MotoGP è alle porte. E’ tempo di rispolverare alcune regole che potrebbero mettere a dura prova i centauri in questa stagione.
Le novità nella classe regina, oramai, si sprecano. Persino i fan incalliti fanno fatica a seguire le dinamiche regolamentari della MotoGP 2.0. Nella passata stagione sono state introdotte le Sprint Race che hanno raddoppiato lo spettacolo in pista. I rider sono oggi costretti a correre due tappe in ciascun fine settimana, ma il regolamento prevede anche una opzione insolita che è battezzata “flag to flag”.
Il calendario attuale è già il più lungo di sempre. Si correranno 21 Gran Premi che, sommati alle 21 SR, si tradurranno in 42 start. I fari, in questo 2024, saranno puntati sul debutto di Pedro Acosta in MotoGP in sella alla GasGas e all’esordio di Marc Marquez sulla Ducati nel team Gresini Racing. Saranno i ducatisti i protagonisti assoluti in pista. Dal 2020 la casa di Borgo Panigale domina la classifica costruttori. Di conseguenza tutti gli altri rider hanno pochissime chance per eccellere.
Una delle poche circostanze che rende imprevedibile l’ordine d’arrivo dei piloti è una gara bagnata che consente un cambio moto. Naturalmente le condizioni devono risultare proibitive sulle mescole di partenza, determinando un cambio di strategia in corsa. Date una occhiata anche al costo delle mescole di una MotoGP. Nel corso dell’anno i treni di gomme arrivano a costare cifre impressionanti.
MotoGP, come funzionano le corse flag to flag
Quando vi sono condizioni variabili, da asciutto a bagnato o viceversa, i rider della MotoGP possono decidere di cambiare moto, approfittando di un assetto differente e mescole adatte. La regola è stata lanciata nel 2017 e ha creato non poche variabili in corsia box. Vi sono situazioni che prevedono il passaggio da una moto con gomme da bagnato ad una con un assetto e mescole da asciutto, oppure il contrario. La strategia avviene soltanto quando non è prevista un nuovo start, ossia quando si sono già conclusi i due terzi di giri del GP.
La regola, valida in Moto3 e in Moto2, è diventata una istituzione in MotoGP. Nel finale delle corse possono accadere stravolgimenti continui perché molti rider provano a resistere sulle vecchie mescole.
Rientrare ai box troppo presto può determinare un deterioramento delle nuove gomme, mentre farlo in ritardo rispetto al resto del gruppo può avere un impatto cronometrico decisivo. Nel caso, invece, la corsa venga dichiarata bagnata prima ancora che si spengano i semafori del via, il flag to flag avviene automaticamente in caso la pista si asciughi.
Risulta spettacolare osservare l’agilità dei rider nel cambio moto. C’è chi riesce a passare in sella al nuovo bolide in una frazione di secondo. Molto dipende dalla precisione della frenata, nel punto segnalato dai meccanici, per non creare ulteriori rischi agli altri rider nello stop. Ai box i meccanici fanno già trovare pronta e accesa la nuova moto con le nuove mescole. Intorno alla MotoGP, solitamente, ci sono cinque meccanici che devono reggere il mezzo. Chissà se avverrà, nella prima fase di campionato una spettacolare corsa flag to flag.