Oggi, facciamo un bel viaggio sul viale dei ricordi: questi scooter…diciamo solo che i nostri genitori non se li dimenticheranno tanto presto. Nemmeno i collezionisti però.
Nel corso degli anni ottanta, il mondo del motociclismo ed in particolare degli scooter conobbe un exploit molto interessante dovuto alla presentazione dei primi modelli di una nuova generazione: si parla degli scooteroni a ruote basse, quei mezzi caratterizzati per l’appunto da un’altezza da terra molto ridotta che potremmo definire dei “lowrider” del settore delle due ruote.
Una serie di modelli indimenticabili che, come tutte le mode, oggi sa davvero di nostalgia. Il primo scooter di questo tipo vastamente diffuso in Italia fu sicuramente l’Honda CN250 che molti ricordano per la sua bizzarra forma e che secondo alcuni esperti è tra i più brutti mai costruiti. Si, ma quanto era confortevole? Introdotto nel 1986 e venduto anche fuori dall’Italia come Honda Fusion, questo mezzo si caratterizzava per l’ampio vano bagagli e la sella comodissima.
Il mezzo non era bellissimo da vedere, ma il potente motore da 244 cc di cilindrata, la meccanica affidabile e – sottolineiamolo ancora una volta – il comfort di guida impareggiabile da qualsiasi altro modello hanno fatto si che, con poche modifiche, il mezzo rimanesse in vendita fino al 2007 e che oggi, sul mercato dei collezionisti, parta da ben 2mila Euro di costo medio.
Laddove il CN250 poteva peccare in estetica, ci pensò poi il rivale di sempre a mettere i puntini sulle “i”: il comodissimo e potente Suzuki Burgman 400 introdotto nel 1998 e tuttora in produzione è un mezzo leggendario in questo campo. Il veicolo nella sua prima serie non solo era comodo come il Fusion ma anche più “tradizionale” sotto il profilo estetico e soprattutto, disponibile con motore da 400 cc, l’ideale per i viaggi insomma. Non sorprende che sia tuttora in vendita.
Se con questo modello Suzuki che sta anche studiando una versione a idrogeno dello scooterone ha fatto un affare con il Burgman, che dire del Piaggio Hexagon? Questo modello nacque nel 1994 seguendo la “moda” degli scooter a ruote basse ed introdusse innovazioni assurde: tanto per cominciare, fu il primo scooter sopra i cinquanta cc a portare il cambio della Vespa su un modello prodotto in serie.
L’Hexagon venne proposto in una vasta gamma di motorizzazioni e varianti ma alla fine, non sopravvisse agli inizi del duemila finendo purtroppo fuori produzione. Oggi è ancora molto ricercato sul mercato dell’usato dove può raggiungere senza difficoltà la quotazione di 2mila Euro. Ma dopo questo viaggio nel passato, cosa ci rimane sul mercato modernodegli scooteroni a ruote basse che tanto abbiamo amato?
Diciamo che il testimone di questi modelli classici è stato raccolto ottimamente da molte case produttrici: tra i migliori scooteroni “ruote basse” sul mercato, ad oggi, annoveriamo sicuramente il moderno Brera 125, l’Honda ADV 350 e l’immancabile Yamaha T-Max 530, tutti modelli che propongono in chiave moderna un mito dei novanta: tranquilli, cari centauri. Il pesante fardello di incarnare ancora una volta dei classici delle due ruote è in buone mani!
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