Il 5 volte iridato, Jorge Lorenzo, è stato tra i campioni più noti della storia della MotoGP. Ecco perché appese il casco al chiodo a soli 32 anni.
La carriera di Jorge Lorenzo parla da sola. Cinque titoli mondiali, di cui 3 in MotoGP in un periodo in cui c’erano al top Daniel Pedrosa, Valentino Rossi, Marc Marquez e anche Andrea Dovizioso, spesso messo in secondo piano ma sempre una spina nel fianco.
Il maiorchino con i suoi sorpassi “porfuera” aveva già entusiasmato nelle classi minori. Al debutto nella classe regina lasciò a bocca aperta anche Valentino Rossi. Quest’ultimo non lo voleva al suo fianco nel team factory Yamaha, ma ad Iwata fiutarono l’affare e decisero di farlo esordire nel 2008 sulla M1. Pronti, via e i risultati furono immediatamente impressionanti. Pole e secondo posto in Qatar, divenuto poi uno dei suoi terreni di caccia preferiti.
Con il tempo lo spagnolo acquisì anche maggiori consapevolezze all’interno del box, non facendosi condizionare dai mind games del Dottore. Fu Lorenzo a spingere il numero 46 fuori dalla Yamaha, costringendolo a suon di vittorie ad un trasloco in Ducati amarissimo. Lorenzo vinse il primo titolo mondiale nel 2010. Si confermò due anni dopo e, dopo una lotta intestina non priva di polemiche, con Valentino Rossi anche nel 2015.
In quel caso la presenza di Marc Marquez in chiara guerra fredda contro il Dottore diede la chance al maiorchino di rimontare nel finale di stagione. Come spesso ricorda nelle interviste, però, Lorenzo è l’unico che ha battuto tutti i più grandi dell’era moderna, compreso Casey Stoner che si ritirò a 27 anni. Il numero 99 avrebbe potuto proseguire per altri 10 anni come Valentino Rossi se solo non fosse stato condizionato da gravi problemi fisici.
Dopo i trionfi con la casa di Iwata, Jorge decise di lanciarsi in sella alla Ducati. Quest’ultima non era ancora all’altezza del bolide attuale, ma lo spagnolo rappresentò un uomo chiave per lo sviluppo della Desmosedici. Proprio in sella al bolide del team factory Jorge andò incontro a pesantissimi infortuni, celebrando solo poche vittorie al fianco di un maestoso Andrea Dovizioso.
A fine 2018, Jorge Lorenzo decise di dire addio anche alla Ducati e si trasferì alla Honda, accettando di diventare compagno di squadra in HRC di Marc Marquez dopo il ritiro di Pedrosa. Il catalano lo surclassò, mandando a picco Lorenzo, afflitto da problemi fisici. Non andò oltre un undicesimo posto in Francia. Lo scarso feeling con la RC213V fu una delle cause che lo condussero al ritiro, ma il motivo principale era legato a guai di salute.Ecco dove guardate la MotoGP nel 2024.
Lo spagnolo saltò ben 4 GP per infortuni nel 2019, ed il 17 novembre, con il Gran Premio di Valencia, decise di dire addio al mondo delle due ruote. “La cosa peggiore nella vita di un pilota sono gli infortuni e il rischio. È proprio per questo che mi sono ritirato. Se fosse uno sport meno pericoloso, in cui ci si fa meno male, sicuramente sarei ancora in pista“, dichiarò il numero 99, come riportato su Tuttosport. Oggi si diverte nella Porsche Supercup, dimostrando di non aver perso la velocità.
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