Continua la battaglia del ministro Salvini contro gli autovelox: addio multe, il decreto cambierà ogni cosa
La battaglia tra il vice premier Matteo Salvini e gli autovelox utilizzati in maniera fraudolenta continua. Con un decreto interministeriale firmato dai Trasporti e dall’Interno, sono state cambiate le regole riguardanti l’uso da parte dei comuni degli apparecchi elettronici in grado di rilevare infrazioni stradali. Un decreto che ha passato l’esame del Garante della Privacy e sta per dar vita a molte novità riguardanti il Codice della strada e i diritti degli stessi automobilisti.
Al di là del colore politico di questa battaglia, in molti stavolta hanno concordato con Matteo Salvini: in questi anni gli autovelox non sempre sono stati usati per garantire la sicurezza delle nostre strade. Spesso, anzi, hanno contribuito a ingrossare le casse dei comuni senza riuscire in alcun modo a evitare incidenti mortali. Proprio per questo motivo il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture in queste settimane ha deciso di accelerare con un decreto su cui il governo era al lavoro già da tempo. E che sta per diventare adesso realtà.
Sono diverse le novità volute con forza da Salvini e dagli altri rappresentanti del governo. Una in particolare potrebbe essere davvero rivoluzionaria. Riguarda infatti la difesa della privacy dei cittadini, e potrebbe rappresentare una vera svolta per tantissimi automobilisti italiani.
A riferire la principale novità inserita nel decreto è stato Il Corriere della Sera. A quanto trapela, quando le multe rilevate con autovelox arriveranno a casa, saranno sprovviste delle foto, che fino a questo momento sono invece state un necessario corredo della sanzione, una prova della violazione del singolo cittadino.
Lo scatto sarà comunque custodito dalle autorità e potrà essere visionata dall’automobilista qualora quest’ultimo decidesse di ricorrere al Giudice di Pace o al Prefetto. Tuttavia, anche in questo caso la fotografia dovrà oscurare e rendere irriconoscibili soggetti terzi e targhe di altri veicoli eventualmente ripresi, per garantire la privacy di tutti i cittadini coinvolti.
Quella relativa alla fotografia sarà una delle novità più rilevanti, ma non l’unica contenuta nel decreto. Stando a quanto scritto in fase di bozza, gli autovelox per volere del ministro Salvini non potranno più essere utilizzati a meno di un chilometro dai centri abitati, o nelle zone in cui vi sia un limite di velocità di 50 chilometri orari.
Anche i tratti di strade extraurbane con velocità ridotta di almeno 20 chilometri orari rispetto alla norma non dovranno essere monitorate tramite gli apparecchi elettronici. Inoltre, l’unico criterio che i comuni dovranno utilizzare per la loro collocazione sarà garantire la sicurezza e una circolazione regolare. Come avrebbe dovuto essere fin dal principio.
Questo, in fin dei conti, è il vero grande obiettivo di Salvini, che negli scorsi giorni aveva non a caso bollato gli autovelox come “trappole del Far West Stradale“, oltre che strumento dei comuni “per fare cassa“. Accuse basate sui dati: nel 2023 i comuni italiani hanno incassato 1,5 miliardi di euro solo dalle multe incassate grazie agli autovelox, il 6,5% in più rispetto all’anno precedente. Un aumento, dal punto di vista del vice premier, immotivato.
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