Nel corso della storia della F1, alcune auto sono state a dir poco dominanti. Ecco quella che distrusse ogni record di velocità.
La F1 ha imboccato nel 2022 la strada del ritorno delle auto ad effetto suolo, segnando uno stacco importante con i mostri della generazione precedente, che è stata quella con le auto più veloci di sempre. Va detto che le wing car stanno crescendo in fretta ed in questo 2024 stanno iniziando ad abbattere le performance del 2021, come è avvenuto a Jeddah con la pole position della Red Bull di Max Verstappen.
Tuttavia, siamo ancora molto lontani dall’auto più veloce della storia della F1, un vero e proprio prodigio di ingegneria, che ovviamente aveva dominato la stagione in cui era in pista. Nelle prossime righe, andremo ad analizzare nel dettaglio i suoi risultati e le sue performance, ed anche una curiosa storia alla quale è legata.
Se state cercando la monoposto di F1 più veloce di tutte, non avrete dubbi non appena terminerete la lettura di questo articolo. Stiamo parlando della Mercedes W11, quella che dominò la scena nel 2020 e che consegnò a Lewis Hamilton il mitico settimo titolo mondiale. La vettura totalizzò 13 vittorie su 17 gare, 11 con il britannico e 2 con Valtteri Bottas, vincendo facilmente anche il titolo costruttori.
Questo gioiellò polverizzò quasi tutti i record delle piste sulle quali ha corso, grazie ad un power unit potentissima ed a livelli di carico aerodinamico mai toccati in passato. La F1 W11 ci regalò delle immagini da cineteca, come il giro che valse la pole position ad Hamilton al Gran Premio del Belgio. Il sette volte campione del mondo affrontò in pieno la curva di Pouhon, a 300 km/h, una cosa che mai si era vista in passato e che difficilmente si verificherà in futuro.
Le poche gare che non vinse andarono alle rivali per errori strategici o penalizzazioni, come quella che colpì Hamilton stesso a Monza, ma per il resto, non ci fu niente da fare per la concorrenza. Visti i record sul giro ottenuti, è lei al momento la monoposto più veloce di sempre, e siamo certi che, in futuro, non sarà facile raggiungere il suo livello.
Il 2020 fu un anno molto particolare per la F1 e per il mondo intero, ma negli USA fu anche un vero e proprio dramma per gli omicidi che la polizia colpì ai danni di persone afroamericane. A far scattare l’allarme fu l’omicidio di George Floyd, avvenuto il 25 di maggio a Minneapolis, nel Minnesota, che fece scalpore in tutto il mondo.
Da lì nacque il famoso movimento Black Lives Matter, con Lewis Hamilton che decise subito di farne parte. Per dimostrare la vicinanza al proprio campione, la Mercedes decise di abbandonare la classica livrea d’argento, passando ad un nero totale. I test invernali di Barcellona di febbraio vennero disputati con la livrea originale, ma dal Gran Premio d’Austria di luglio, che aprì il mondiale, si passò al total black, che caratterizzò anche la stagione 2021 e quella 2023, ed in parte, anche quella odierna.
Cosa guida Valentino Rossi lontano dalle piste? Un modello che riflette il suo lato più…
Gli accessori per motociclisti più utilizzati in Italia riflettono un mix di sicurezza, comfort e…
Yamaha T-Max e Honda SH si contendono il mercato degli scooter, ma qual è il…
Matteo Salvini e la passione che non ha mai nascosto al pubblico: un lato meno…
Le novità di EICMA 2024 celebrano il meglio del motociclismo: modelli iconici, innovazioni elettriche e…
Un viaggio nei record di Marc Marquez in MotoGP, dalle sue vittorie ai primati che…