Era il grande atteso dai fan della classe regina e Pedro Acosta non ha tradito le attese. I suoi numeri sono già impressionanti.
E’ considerato il predestinato della sua generazione e i dati parlano chiaro: Pedro Acosta potrebbe fare la storia in MotoGP, come i connazionali Marc Marquez e Jorge Lorenzo. La tradizione spagnola è stata confermata anche nelle categorie minori. Pedro ha vinto al debutto in Moto3 e, dopo un anno di rodaggio nel team KTM Ajo, si è aggiudicato il titolo in Moto2.
Il centauro iberico avrebbe meritato la sella della squadra ufficiale della casa austriaca, ma i vertici hanno preferito confermare la coppia Binder e Miller. Al debutto in GasGas ha dato spettacolo, chiudendo ottavo nelle SR e nono nel GP del Qatar. Avrebbe potuto ottenere un risultato anche di maggior spessore, avendo lottato con il coltello tra i denti contro straordinari interpreti come Bagnaia, Marquez, Bastianini. Non è sempre detto che ad un grande debutto corrisponda, necessariamente, una vittoria mondiale in top class, ma una grande carriera senza dubbio.
A tal proposito Max Biaggi esordì in classe 500, nel GP del Giappone, con una vittoria da applausi. Lo spettacolo che ha regalato il giovane di Murcia ha ricordato quello degli alfieri più noti della categoria. Il suo obiettivo, nel 2024, sarà quello di crescere in sordina alle spalle di Miller e Binder, ma appare già ovvio che la KTM avrebbe dovuto investire sul nativo di Murcia, formando un top team con il sudafricano, piuttosto che insistere con l’australiano, sempre più in crisi di risultati.
Biaggi, all’esordio, piegò straordinari talenti come Alex Crivillé, Alex Barros, Carlos Checa, Sete Gibernau e Roberts Jr, oltre ai piloti giapponesi Okada e Haga, mentre Acosta si è dovuto confrontare con altri interpreti di alto profilo. La top 10 in entrambe le gare è un risultato di assoluto spessore. Valentino Rossi, invece, finì per cadere nella sua prima gara al GP del Sudafrica.
MotoGP, Acosta già in una nicchia di grandi rider
Il nativo di Murcia non ha avuto a disposizione una moto ufficiale. Marc Marquez, arrivò terzo nel Gran Premio del Qatar del 2013, dietro a Lorenzo e Rossi, ma su una super Honda, lasciata in dote da Casey Stoner. ll risultato di Marc non è stato il migliore in assoluto, ma migliore di quello di Pedrosa e Lorenzo.
Dani ebbe bisogno di 4 sfide per ottenere la sua prima vittoria nella classe regina, nel GP di Cina del 2006, mentre il maiorchino della Yamaha l’ha ottenuta solo alla terza, nel GP del Portogallo del 2008. Marc Marquez, invece, vinse alla sua seconda apparizione, nel GP delle Americhe del 2013. Il quinto posto di Troy Bayliss all’esordio nella classe regina, nel GP del Giappone 2003, è stato il risultato più vicino a quello di Biaggi sino all’arrivo della fortissima armata spagnola.
Sarà venuto un brivido anche a Marc Marquez quando ha sentito negli scarichi Acosta nel GP del Qatar. Il sorpasso al talento di Cervera entrerà nella storia degli esordi, forse, più del risultato stesso che, in un team satellite, rimane comunque impressionante. Acosta compirà 20 anni il prossimo 25 maggio e ha due decenni per demolire tutti i record della classe regina. Nonostante un guaio tecnico, ai microfoni di AS, il pilota della GasGas ha dichiarato: “Sono più che felice. Il problema? La gestione. Non era la gomma, era qualcosa tra la benzina e qualcosa che c’era là fuori… Ma è andata più che bene“.