Italiani preoccupati per la nuova normativa riguardante il tema delle multe. In questo modo, non ci sarà più scampo
Sono diverse le persone che non riescono, o fingono di non riuscire, a far fronte alle spese riguardanti le multe. Ormai, il mancato pagamento sembra esser divenuto un modo di fare sempre più ampio, il quale va a pesare sulle casse della collettività a cui dovrebbero entrare i pagamenti di esse. Proprio per questo motivo, il dibattito sul tema é più vivido che mai e permea anche all’interno delle istituzioni, giacché sono diversi i politici che se ne occupano quotidianamente.
La proposta presentata di recente sembra aver trovato consensi da più parti, anche se diversi italiani ora tremano dinnanzi a essa. A legiferare in merito vi è anche l’Unione europea, la quale sembra esser stufa di dover rincorrere le diverse persone che non pagano le contravvenzioni in giro per tutto il vecchio continente.
Più precisamente, a lamentarsi dell’attuale normativa vigente, la Cross Border (varata nel 2016) vi sono diversi Stati che hanno dimostrato di non aver ricevuto i pagamenti delle multe comminate ai cittadini che vengono da un altro Paese. In particolare, il 40% delle multe prese da parte dei cittadini stranieri non è stato pagato e ciò ha portato deputati del Parlamento europeo a prendere una decisione drastica.
La Cross Border ha introdotto il principio di reciprocità fra gli Stati membri dell’Ue sin dal 2016. Con questa normativa, le sanzioni pecuniarie nell’Ue sarebbero dovute esser state riconosciute da ogni Paese membro. A oggi, vista la mancanza di pagamenti da parte di diversi cittadini, si può ben dire che la normativa sia stata un fallimento.
Per questo motivo, le istituzioni europee si stanno impegnando a creare delle leggi sempre più stringenti, con l’idea che aumentare le sanzioni possa risolvere una problematica ormai secolare. Al momento, il sistema di interscambio creato dalla Cross Border permette agli Stati di richiedere i dati alle motorizzazioni della persona multata anche se essa vive in un Paese differente da quello in cui gli è stata comminata la multa. In tal caso, la multa può esser spedita anche in altri Paesi dell’Ue, ma solo se ha commesso una delle otto infrazioni che permettono questo tipo d’invio.
Tramite la nuova normativa, tutt’ora in discussione nel Parlamento europeo, le infrazioni che permettono a uno Stato di inviare la multa in un Paese differente aumenterebbero. In tal caso, saranno le stesse istituzioni della nazione in cui vive la persone multata a prendersi carico dell’avvenuto pagamento da parte di essa. Sicuramente, serviranno altri 2 anni circa per poter far sì che da una semplice discussione parlamentare si passi a una normativa vera e propria, ma il fatto che se ne parli lascia pensare vi sia la possibilità concreta che ciò possa accadere realmente.
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