Le auto di Formula 1 rappresentano il massimo in termini di tecnologia. Su queste opere d’arte ci lavorano i migliori tecnici al mondo.
Le monoposto di F1 attuali hanno una serie di requisiti che, probabilmente, manderebbero in tilt i piloti della vecchia guardia. Si tratta di concentrati di innovazioni tecniche all’avanguardia, concepite da motoristi e progettisti geniali. Nonostante un regolamento piuttosto restrittivo, dal lancio delle Power Unit ibride, non sono mancati i capolavori.
I fan della massima categoria del Motorsport sono soliti osservare in pista le gesta di grandi interpreti della Red Bull Racing. Il campionato 2024 è cominciato nella stessa identica maniera come era finito quello scorso. Max Verstappen e Sergio Perez, infatti, hanno ottenuto risultati di assoluto spessore, firmando due doppiette nei primi due appuntamenti stagionali. L’olandese ha conquistato gli ultimi 3 riconoscimenti iridati, grazie ai gioielli progettati dal gruppo di tecnici guidati da Adrian Newey.
Il nuovo regolamento tecnico avrebbe dovuto esaltare l’equilibrio tra i progettisti, tuttavia a dominare è stato solo un team. Le nuove auto ad effetto suolo avrebbero dovuto garantire una battaglia serrata per il vertice. Nel 2022 sembravano esserci tutti i presupposti per assistere a dei testa a testa di assoluto livello. Al contrario, invece, sono arrivati dei passi indietro netti rispetto al testa a testa tra Hamilton e Verstappen.
Le prestazioni delle monoposto, alle spalle della Red Bull Racing, si sono plafonate anche a causa delle PU congelate. Fu proprio il drink team a spingere per ottenere l’ok di tutti i team a non poter sviluppare i motori sino al 2026. Di conseguenza la Honda che motorizza i masterpiece di Newey ha conservato un vantaggio importante su Ferrari, Mercedes e Renault (Alpine). Ecco quanti tifosi ha la Ferrari.
Le prestazioni raggiunte dal V6 ibrido della casa giapponese sono impressionanti. Una monoposto di F1 ha un’accelerazione da brividi, che le consente di raggiungere i 100 km/h scattando da ferma in 1,7 secondi. Inoltre ne impiega 3 per arrivare a quota 200 km/h, mentre per arrivare a 300 km/h servono appena 6 secondi. Si tratta di performance eccezionali che rendono la F1 la massima categoria del Motorsport.
Le monoposto dell’Indycar possono raggiungere velocità di punta eccezionali, quasi 380 km/h negli ovali, ma non hanno il medesimo allungo in accelerazione. Addirittura nel 1996 Paul Tracy con una Penske in Michigan toccò i 413 km/h. Le Formula 1 attuali arrivano a 360 km/h. In ogni caso parliamo di schegge che, storicamente, hanno portato a confronti clamorosi. Una monoposto di Formula E, invece, impiega quasi 3 secondi per raggiungere i 100 km/h, con punte di 225 km/h.
Già l’8 dicembre 1931 avvenne il primo confronto tra l’Alfa Romeo 8C 2300 di Tazio Nuvolari e il biplano Caproni CA-100 di Vittorio Suster al Littorio di Roma, con le cronache che raccontarono di una vittoria al fotofinish dell’areo rispetto all’auto.
Negli anni ’80 fu proprio l’aviatore Gilles Villeneuve, con la sua Ferrari 126 CK senza a sfidare l’F-104 dell’Aeronautica Militare, vincendo il testa a testa. Nel nuovo millennio anche Ferrari e Red Bull Racing hanno messo in mostra il loro potenziale contro dei velivoli. La Rossa di Michael Schumacher e l’Eurofighter furono messi alla frustra con la vittoria del caccia.
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