La F1 moderna è dominata da una Red Bull Racing in formato mondiale. La squadra con sede a Milton Keynes ha trovato in Verstappen un alfiere imbattibile.
Nel giro di due decenni la squadra con sede a Milton Keynes ha messo a ferro e fuoco la F1. La loro crescita è stata esponenziale, ma dietro agli investimenti del fondatore Dietrich Mateschitz, c’è stata una straordinaria vision. I soldi non mancavano nemmeno alla Jaguar motorizzata Ford o alla Toyota, per riportare due esempi illustri, ma non sono riusciti ad affermarsi nella massima categoria del Motorsport.
Il successo della squadra anglo-austriaca è nato da un progetto a lungo termine fatto su misura su 3 uomini: Christian Horner, team principal della RB, Helmut Marko, consigliere e responsabile dell’Academy e Adrian Newey, progettista numero 1 della storia della Formula 1. La squadra austriaca, infatti, ha costruito intorno al fenomeno inglese, ex McLaren, un equipe di tecnici che hanno partorito vetture spettacolari. Vettel e Verstappen saranno, eternamente, grati a Newey.
La parte del cattivo è spettata ad Helmut Marko. Quest’ultimo è stato il vero Deus Ex Machina della squadra austriaca. L’austriaco, ex pilota di F1, ha saputo creare una Academy spietata, ma che ha portato a clamorosi risultati sportivi. I metodi di Marko sono stati audaci. L’occasione in RB arriva per i giovani, ma in caso di fallimento sono dolori.
Gli esempi più splendenti sono stati Sebastian Vettel e Max Verstappen. Il tedesco esordì con il botto in Toro Rosso. Si aggiudicò il GP d’Italia del 2007, dimostrando di avere una marcia in più. Vi sono anche piloti come Gasly ed Albon che hanno fallito la grande occasione.
Fu proprio l’acquisto della Minardi a segnare un clamoroso vantaggio rispetto alla concorrenza. L’ex squadra italiana divenne la base per la creazione di una Academy di altissimo profilo. La squadra emiliana era sempre stata una scuola per piloti, meccanici e tecnici, ma con il passaggio nelle mani della RB divenne il terreno fertile dove vennero lanciati i fenomeni di domani.
Dopo l’exploit in Toro Rosso, Sebastian Vettel ha conquistato 4 riconoscimenti iridati con la squadra con sede a Milton Keynes. Lo Junior Team ha fatto le fortune anche di Max Verstappen. Dopo un 2015 di alto profilo, già un anno dopo il nativo di Hasselt fu catapultato nel team di riferimento, al posto del russo Kvjat. La mossa fu brillante. Nonostante la giovane età il figlio d’arte di Jos dimostrò di essere un asso al volante della Red Bull Racing.
Da allora ha conservato il suo posto di riferimento in squadra, riuscendo a salire sul tetto del mondo nelle ultime 3 annate. Max Vorrà anche puntare ad ottenere un risultato di spessore nella storia della F1, avvicinandosi ai record storici di Hamilton e Schumacher. Potrebbe cogliere 5 titoli di fila come il Kaiser. Nella seconda squadra dell’azienda austriaca, oggi chiamata Visa Cash App Racing Bulls, corrono Yuki Tsunoda e Daniel Ricciardo. Per l’australiano è stato un ritorno nel circus. Ecco chi sono i capi ora della F1.
Per ora lo Junior Team non ha meravigliato. A tenere alta la bandiera ci hanno pensato Max Verstappen e Sergio Perez nel team ufficiale di F1. Dal debutto nel 2015 al 2024 la squadra ha vinto 7 titoli mondiali piloti e 6 costruttori. Un cammino precoce che non ha eguali. Di questo passo i numeri potranno solo migliorare.
Per ottenere lo stesso numero di trionfi mondiali tutte le squadre che precedono la RB nella classifica all time hanno preso parte ad un numero di GP e di stagioni, nettamente, superiori. Verstappen è già il terzo all time, dietro Hamilton e Schumacher, in termini di P1.
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