La Red Bull Racing ha fatto faville in diversi settori. Ecco come si estende l’impero creato da Dietrich Mateschitz, scomparso il 22 ottobre 2022.
Siamo soliti ascoltare, ogni domenica, l’inno olandese sui podi della F1, ma il business dell’azienda anglo-austriaca non si estende solo alla massima categoria dell’automobilismo. Verstappen e Perez hanno portato avanti con straordinari risultati il progetto della bevanda energetica più nota al mondo. Dietrich Mateschitz era un profondo appassionato di motori.
Dato il successo clamoroso della bevanda, insieme all’ala thailandese, il businessman decise di investire in un team di F1. Dalle ceneri della Jaguar nacque un progetto che, nella stanza dei bottoni, sembrò essere un azzardo senza troppo futuro. Già diverse realtà produttive si erano spinte a costruire una super squadra che potesse tenere testa alle squadre di vertice. Avevano fallito quasi tutte, anche perché il potere mediatico di Ferrari, McLaren e Williams sembrava inscalfibile.
Non c’è voluto molto tempo per assistere al primo podio di un pilota della Red Bull Racing. Nel 2006, nel Gran Premio di Monaco, David Coulthard firmò un terzo posto miracolo. La partnership proseguì con risultati crescenti con la Renault. Le Power Unit francesi furono spremute al massimo, ma fu grazie alle intuizioni del progettista Adrian Newey che nacquero vetture da sogno. Già nel 2009, anno caratterizzato dalla furbata di Ross Brawn con la BrawnGP, la Red Bull Racing crebbe in modo sensibile. Scoprite chi sono i capi attuali della F1.
Dall’anno successivo, grazie a Sebastian Vettel, divenne il punto di riferimento in pista. Nell’ultima era termica il driver tedesco dimostrò di essere un mastino, conquistando 4 mondiali di fila. Dopo l’era ibrida caratterizzata dai successi di Hamilton e Rosberg con Mercedes, la Red Bull Racing è tornata a dettare legge. La squadra con sede a Milton Keynes ha conquistato con Max Verstappen gli ultimi 3 riconoscimenti iridati e gli ultimi 2 costruttori. I successi della casa austriaca non si esauriscono, esclusivamente, al mondo delle quattro ruote.
La casa austriaca ha deciso di investire anche nel mondo delle due ruote, associando il proprio nome a quello dei giovanissimi talenti della Red Bull Rookies Cup. Il legame con la KTM ha, inoltre, rinforzato la posizione di prestigio all’interno del Paddock della MotoGP. La casa austriaca, sponsorizzata dalla RB, non ha ancora vinto il Mondiale, ma la crescita è stata clamorosa negli ultimi anni. La RB, infatti, sponsorizza centauri del calibro di Marc Marquez e Pedro Acosta.
Il Red Bull Honda World Superbike team, inoltre, ha avuto uno spazio nel campionato mondiale delle moto derivate di serie. Oltre ai motori, la Red Bull è proprietaria di due club calcistici. La squadra austriaca del Salisburgo e del Lipsia in Germania. La squadra tedesca è stata una delle più potenti corazzate tedesche, anche nelle competizioni europee. Negli Stati Uniti l’azienda energetica ha investito nei New York Red Bulls. Nella squadra newyorkese sono arrivati diversi giocatori di fama mondiale, tra cui l’ex Arsenal Thierry Henry.
Gli investimenti calcistici riguardano anche il Fussballclub Liefering, il Red Bull Brasil e il Red Bull Bragantino. Il mercato brasiliano è molto florido, ma anche sul ghiaccio e negli sport estremi la RB vola. La casa austriaca ha acquistato nell’Hockey l’EHC München e l’EC Red Bull Salzburg. Il suo impero economico ha trame sempre più estese.
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