Il mondiale di F1 si snoda attraverso una lunga serie di piste, ma se vogliamo scegliere la più complessa, ce ne sono due in particolare.
Nella stagione 2024, il calendario della F1 è diventato molto ricco, con ben 24 gare in programma. Le piste europee sono sempre meno, ma è chiaro che qui, dove è nata la massima formula, si possano trovare i tracciati più spettacolari e ricchi di storia. Non a caso, il più difficile in assoluto è situato proprio nel Vecchio Continente, anche se il suo futuro non è troppo stabile.
A causa della gestione di Liberty Media, la F1 si sta spostando sempre più verso gli USA o i paesi arabi, dove, a livello economico, c’è la possibilità di costruire una vera e propria fortuna. In Europa abbiamo però degli impianti unici, ed ora andremo a vedere il più difficile in assoluto. Scopriamolo in tutti i dettagli.
Se si parla di piste difficili in F1, il primo pensiero che facciamo può andare solamente ad un impianto. Stiamo parlando di Spa-Francorchamps, il circuito più difficile in assoluto, chiamato anche l’università del motorsport. Si snoda sulla lunghezza di ben 7.004 metri, distanza raggiunta dopo i lavori del 2006 che modificarono la Bus Stop ed i box, ovvero il tratto finale.
Il tratto iniziale è da togliere il fiato, visto che dopo il tornantino della Source, la prima curva, si resta in pieno per circa 20 secondi, passando attraverso l’Eau Rouge-Raidillon, la curva in salita da circa 300 km/h, che toglie il fiato ai piloti. Da ormai diversi anni, almeno in qualifica, si affronta in pieno senza problemi, ma con le monoposto usate sino alla fine degli anni Novanta si trattava di una vera prova di coraggio.
Il tratto centrale si snoda nel bel mezzo della foresta, con curvoni come quello di Pouhon o la chicane di Fagnes che complicano il tutto. I team di F1 usano un carico medio-basso, per poter essere efficienti sia nei lunghi rettilinei che nel tratto più guidato. Senza dimenticare i frequenti scrosci di pioggia che complicano ulteriormente la situazione.
Nella F1 odierna c’è anche un altro tracciato che può essere paragonato a quello di Spa-Francorchamps in quanto a difficoltà. Stiamo parlando della pista di Suzuka, che ospita il Gran Premio del Giappone. L’inaugurazione avvenne nel 1962, ed oggi è lunga 5.807 metri ed è dotata di ben 18 curve. Qui i sorpassi sono complicati, e la prima parte della pista è sicuramente la più spettacolare.
Per chi non la conoscesse, è quella in cui si trova lo “Snake” in salita, dove conta tanto il carico aerodinamico, visto che vi sono curve da affrontare ad oltre 200 km/h. Spettacolare anche la lunga curva del Cucchiaio e la 130R, che si trovano nel secondo e nel terzo settore. A Suzuka il Circus ci ha regalato alcune gare spettacolari, con i mondiali del 1988, 1989, 1990, 1991, 1996, 1998, 1999, 2000 e 2003 che si sono decisi su questo impianto. Purtroppo, da ormai oltre vent’anni non si disputa qui l’ultima gara della stagione e quei finali rocamboleschi sono un lontano ricordo, ma Suzuki resterà sempre tra le piste più belle e più tecniche in assoluto.
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