Scatta un vero e proprio allarme per chi si sposta in moto, a causa dell’idea di imporre un divieto. Non tutto è come sembra.
Al giorno d’oggi, si guarda moltissimo all’ambiente ed a quelle che possono essere le mosse per preservarlo nel migliore dei modi. In tal senso, viene spesso interdetta la circolazione alle auto ed alle moto più inquinanti, soprattutto nelle grandi città. Per questo motivo, i governi stanno tentando di incentivare l’acquisto di auto più moderne, in modo da permettere a tutti di continuare a spostarsi, tramite Ecobonus ed altri sconti.
In alcuni casi però, i divieti al transito riguardano anche strade che non sono solamente urbane, ma che attraversano paesaggi naturali. In tal senso, c’è una mossa che ha fatto molto discutere in questi ultimi periodi, e che ora sembra aver portato ad una decisione senza precedenti. Andiamo a vedere di cosa si tratta di preciso e cosa andrà a comportare per chi si sposta in moto ed in auto.
Moto, ecco il divieto che fa tanto discutere
Guardando alla voglia di green, nell’autunno del 2022 si era pensato ad una clamorosa soluzione, che aveva subito preoccupato i titolari di auto e moto. Stiamo parlando della Dolomiti Low Emission Zone, un progetto che mirava a tagliare di netto le emissioni di anidride carbonica sulle strade delle Dolomiti, andando a limitare il transito ai veicoli, con notevoli differenze per ciò che riguarda la gestione del traffico rispetto al passato.
Si trattava di un’intesa tra la Regione Veneto e le province di Belluno, Trento e Bolzano, con vari obiettivi intermedi che avevano l’obiettivo di ridurre le emissioni gradualmente in vista delle Olimpiadi Invernali nel 2026, previste per Milano e Cortina d’Ampezzo. Luca Zaia, presidente del Veneto, aveva detto che già nell’estate del 2024 si sarebbe potuto salire sulle Dolomiti solo prenotando online, in particolare, sui passi di Campolongo, Pordoi, Gardena e Sella. Il tutto, sino all’esaurimento dei parcheggi disponibili, in modo da limitare l’accesso di auto e di moto.
Secondo quello che era il progetto iniziale, si sarebbero dovuto creare dei grandi parcheggi a valle, dove poter parcheggiare i propri veicoli, per poi potenziare mezzi pubblici ed impianti di risalita. Sulla carta, la mossa poteva avere un senso, con una prenotazione online ed il controllo con varchi attivi di chi aveva la volontà di salire tramite la propria vettura. In sostanza, si pensava ad una sorta di pass speciale per chi volesse salire in auto o in moto, ma a quanto pare, tutto è già cambiato.
Secondo quanto riportato da “Moto.it“, non ci sarebbe ancora traccia dei varchi, motivo per il quale questo progetto sarebbe stato rinviato a data da destinarsi. Anche i vertici ed i responsabili si sono resi conto delle difficoltà di questo progetto, e per il momento, non se ne farà nulla. I propositi erano ottimi, ma mancano del tutto infrastrutture e mezzi per adeguare le Dolomiti ad un cambiamento di questo tipo, anche perché qui arrivano migliaia di turisti a settimana.