Il figlio di Enzo Ferrari ha una quantità di denaro che è paragonabile al PIL di un Paese. Ecco a quanto ammonta il suo patrimonio.
Per quanto piuttosto comune, il cognome Ferrari richiama ad una sola passione. La Rossa è stata creata dal mitico Enzo, partendo da un foglio bianco e da un know-how, acquisito in Alfa Romeo, di assoluto spessore. La nascita della Scuderia più vincente della storia della F1 non poteva che derivare dall’estro di un ex pilota.
Il Drake, nonostante la morte prematura di suo padre e suo fratello, ha sempre inseguito il sogno di arrivare sui più grandi palcoscenici motoristici al mondo. Sua madre, disperata per l’inclinazione alla velocità di suo figlio, lo raccomandò di concentrarsi sugli studi e di trovarsi un lavoro stabile. Oggi come ai tempi la FIAT rappresentava una certezza assoluta, sotto il controllo della famiglia Agnelli, ma il modenese non fu accolto nella grande famiglia piemontese.
Quel rifiuto, probabilmente, segnò la nascita della più grande storia di motori al mondo. Enzo Ferrari, infatti, ebbe la straordinaria intuizione di elaborare auto di colore rosso velocissime ed eleganti. Puntò, direttamente, ad una fascia di clientela piuttosto selezionata. Il punto di forza doveva essere rappresentato dall’esclusività dei modelli. Le Rosse dovevano risultare rarissime. Di conseguenza il loro prezzo non sarebbe andato a scendere, ma solo a salire.
Nacquero dei gioielli che hanno fatto breccia negli appassionati di supercar. Le vittorie, inoltre, ottenute in pista grazie ad Ascari, Fangio, Surtees e tanti altri straordinari cavalieri del rischio diedero lustro al brand del Cavallino Rampante.
La Ferrari divenne leggenda, successivamente, con i trionfi di Lauda, dopo aver fatto faville nei campionati di durata. Dopo la scomparsa di Enzo, la Rossa venne affidata a Luca Cordero di Montezemolo, capace di riportare la Rossa sul tetto del mondo con un filotto di 6 riconoscimenti iridati costruttori consecutivi. Ecco quanto costa un giro a Monza.
L’eredita di Piero Ferrari
La Rossa, attualmente, è nelle mani del Presidente John Elkann, succeduto a Sergio Marchionne. Nell’ombra ha sempre continuato a ricoprire un ruolo istituzionale di vice presidente Piero Ferrari. Quest’ultimo era il secondo genito non riconosciuto di Enzo. Il Grande Vecchio ebbe un rapporto extraconiugale con Lina Lardi e, a quei tempi, non era possibile riconoscere un figlio da una relazione fuori dalla costanza di matrimonio.
Quando le leggi cambiarono il Commendatore di Modena riconobbe suo figlio Piero, integrandolo nell’organigramma dell’azienda. Piero si diplomò come perito industriale con specializzazione in meccanica nel 1964 ed entrò nell’azienda modenese. Dopo un periodo di apprendistato, il 13 settembre 1969 venne eletto nel consiglio di amministrazione della Ferrari. I rapporti con il padre furono piuttosto burrascosi. Piero voleva impostare il lavoro in un modo più moderno rispetto al fondatore del marchio.
Nel 1988, dopo alcune visioni discordanti, Piero venne allontanato dalla gestione sportiva e nominato vicepresidente della Ferrari, al fianco dell’allora Presidente Vittorio Ghidella. Nel settore motoristico il figlio del Drake ha ricevuto la laurea honoris causa in ingegneria aerospaziale dall’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 2004.
Tra le varie onorificenze Piero Ferrari ha ricevuto quella di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere del lavoro. Secondo la rivista Forbes il suo patrimonio personale si aggirerebbe intorno ai 4,6 miliardi di euro, continuando a conservare la sua quota nella casa modenese. Piero Ferrari oggi incassa l’80% dei dividendi della sua quota, mentre il 20% è andato ad un trust.