Il motociclismo è un mondo piuttosto variegato. Superbike e MotoGP rappresentano la punta di diamante, ma vi sono anche altre sfide che possono appassionare.
In materia di due ruote in Italia c’è una concentrazione, principalmente, sulla MotoGP. I centauri della top class del Motomondiale vengono visti come eroi assoluti e tutte le altre categorie sono piuttosto marginali, o meglio, propedeutiche all’arrivo alla top class. Un tempo erano seguitissime anche le classi 125 e 250, ma soltanto per la presenza di top rider nostrani come Max Biaggi, Loris Capirossi, Valentino Rossi e Marco Simoncelli.
Per eccellere ai massimi livelli del motociclismo occorre essere al top in tutti i campi. Prima di tutto, sin da bambini, sulle minimoto iniziano a conoscere il gusto delle battaglie. Il talento si palesa, generalmente, nelle piste di minimoto dove i testa a testa sono spietati.
Il sogno di arrivare in alto motiva i giovani piloti a dare il massimo, formandoli anche sul piano mentale. Ci si abitua a trasferte, a gestire la pressione dell’evento e delle eventuali conseguenze di un mancato risultato. Sono già dei giovani uomini disposti a tutti per primeggiare.
Dopo aver dimostrato il talento sulle minimoto, solitamente, il passaggio a mezzi seri avviene per mezzo del CIV, vale a dire il Campionato Italiano Velocità, la massima competizione, a livello nazionale, per i giovani talenti che vogliono arrivare in alto. In queste sfide i giovani si fanno, letteralmente, le ossa in sfide sino all’ultima curva. Non si tratta di una competizione nata negli ultimi anni. Il CIV ha oltre un secolo di storia, avendo sbandierato la prima bandiera a scacchi nel 1911.
Dove assistere alle gare del CIV
Tutto nacque con un evento organizzato dal Moto Club d’Italia. Agli albori delle due ruote le uniche classi ammesse erano la 1/3 di litro ed 1/2 di litro, a testimonianza della storicità dell’evento. La sfida si disputò tra Milano ed Aprica e ritorno, attraverso città come Sesto San Giovanni, Lecco, Colice, Sondrio e tanti altri paesi. Dopo la WWII il CIV ha avuto un impatto importante sul motociclismo perché ha formato i campioni di domani.
La nascita del campionato di prima categoria, a partire dal 1946, con le classi 250 e 500, creò una sfida di altissimo spessore. Poi si sommarono la 125, poi la 175 e la 350 per battaglie totali. La scomparsa di Angelo Bergamonti in un incidente del 1971 a Riccione determinò la cancellazione degli eventi su tracciati cittadini. Per gli appassionati osservare i centauri sfrecciare sulle strade di tutti i giorni rappresentava un divertimento assicurato, ma le sfide erano pericolose come quelle del Tourist Trophy.
Il CIV cambiò così faccia, negli anni ’80, con duelli in pista in fine settimana abituali. Venne battezzato Campionato Italiano Grand Prix ma dal 2001 tornò a chiamarsi Campionato Italiano Velocità (CIV) con 5 categorie, ovvero la Superbike, la Supersport, la Stock 1000, la Classe 125 e la Classe 250.
Nel 2022 la Federazione Motociclistica Italiana ha reso la trasmissione degli eventi del CIV un piacere da godere sulla piattaforma Federmoto TV. La web tv, realizzata in collaborazione con HiWay Media, permette di assistere agli eventi live, ma anche a recap on demand e approfondimenti vari. Il Pacchetto One Round costa 4,99€ per vedere il singolo round, mentre il Pacchetto All Season viene 19,99€ per vedere l’intera stagione. La Federazione ha consentito ai tesserati FMI di vedere tutta la stagione del CIV gratis, attivando il pacchetto Tesserato FMI.