Una nota casa produttrice giapponese annuncia una vera e propria rivoluzione nel mondo dei motori: questo progetto va dove nessuno si era mai spinto prima.
Le case produttrici giapponesi continuano ad investire massicciamente nel settore delle due ruote, un mercato solido, in forte crescita anche in Europa e soprattutto in cui gli ingegneri sembrano alla ricerca di soluzioni ben più originali e sfrontate se vogliamo, rispetto ai motori elettrici studiati per le automobili. Progetti interessanti sono usciti in questi mesi da brand molto famosi, questo è solo l’ultimo.
Eravamo pronti a scommettere già mesi fa che proprio dalla casa Suzuki, così coraggiosa da abbandonare addirittura il mondiale di MotoGP per investire sulle nuove tecnologie per il mercato civile delle due ruote, sarebbe arrivata un’innovazione pazzesca per le motociclette da strada e infatti, così è stato. Questo brevetto potrebbe cambiare la gamma del marchio per sempre.
Il brand giapponese ha depositato secondo la stampa italiana un brevetto relativo ad un motore a fasatura variabile. Per i profani di meccanica, la fasatura corrisponde in soldoni all’occorrenza di un angolo tra due elementi del motore endotermico, una soluzione che consente di limitare la perdita di energia durante l’attività propulsiva. Vediamo quindi cosa ha studiato a riguardo la casa giapponese e come intende applicare il brevetto.
Il nuovo motore presentato al momento solo sulla carta dalla casa nipponica fa uso di un sistema a singolo albero a camme con tre lobature per ogni cilindro – due in tutto – che migliora la distribuzione dei gas nel motore durante la fase di attivazione. Come abbiamo specificato sopra, questo ha grandi vantaggi sotto il profilo della potenza di una motocicletta, visto che meno energia viene dispersa durante l’attività del motore stesso.
L’arrivo di un motore a fasatura variabile che secondo la stampa potrebbe essere progettato a quattro mani con la Haojue, compagnia cinese partner di Suzuki in alcuni progetti, sarebbe un ulteriore indizio del fatto che le prossime due ruote del marchio saranno più attente all’ambiente – consumando e inquinando molto meno – ma soprattutto alle prestazioni per fornire moto più veloci e scattanti.
In ogni caso anche se non sappiamo ancora su quali motociclette future sarà montato questo propulsore, ci sono forti indizi che potrà andare ad equipaggiare – tra le altre – una versione con motore da 300 cc della storica gamma V-Strom, uno dei modelli più venduti da Suzuki anche nel nostro paese, in Italia. Un passo avanti tecnologico importantissimo da seguire con attenzione.
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