Siete consapevoli che state tenendo una condotta errata in auto o in moto? Con il nuovo provvedimento sono guai.
Tempi bui per chi non si comporta bene quando è alla guida del proprio mezzo di trasporto. Dall’estate prossima, quindi a brevissimo, entrerà in vigore un sistema di monitoraggio che non lascerà scampo ai più “avventurosi”.
A differenza di tutor e Autovelox, di sovente preda dei ribelli che non accettano le multe distribuite in quantità industriale soprattutto nei piccoli centri, in questo caso non si potrà operare alcun assalto con flessibile o altro. Chi verrà colto in flagranza di un atteggiamento non consono alla pacifica viabilità, sarà immediatamente fermato e sanzionato.
Stretta per le moto, così la multa è assicurata
La novità verrà per la prima volta applicata in Spagna con l’obiettivo di tenere d’occhio tutto ciò che accade sui percorsi stradali cittadini o a scorrimento veloce.
Secondo le dichiarazioni rilasciate al quotidiano El Pais da Pere Navarro, responsabile dell’ente Direzione Generale del Traffico (la DGT), fra una manciata di mesi gli automobilisti e i centauri iberici si troveranno affiancanti da finiti motociclisti. In pratica circoleranno dei poliziotti in borghese che, protetti dall’anonimato dell’assenza di divise e identificativi, potranno monitorare in maniera più vicina al vero il traffico e la condotta di chi è in sella o al volante.
Tale pratica sarà effettuata tutti i giorni della settimana, ma nel weekend la presenza sarà maggiore, in quanto è spesso tra il sabato e la domenica che si concentrano i sinistri dall’esito più disastroso. In particolare le autorità camuffate pattuglieranno le aree più complesse.
L’avviso principale è a chi possiede una due ruote. Occhio a non commettere errori gravi, in quanto se all’improvviso ci si trova vicino un’altra persona in motocicletta, questa potrebbe essere un agente della Guardia Civil.
Ma per quale motivo è stato introdotto questo curioso sistema ispettivo? La ragione è preventiva. La volontà sarebbe quella di disincentivare le manovre azzardate o pericolose, così da ridurre il numero di incidenti dall’esito fatele con motociclisti come vittime/protagonisti. Tutto ciò per rispondere a cifre allarmanti e in continua salita nell’ultimo decennio.
Alla luce di un dialogo fitto tra i Paesi dell’Unione Europea, non è escluso che, se dovesse funzionare e i numeri dovessero cominciare a scendere, un simile provvedimento non venga adottato ed esteso anche ad altre nazioni, Italia compresa.
Proprio in un momento di forte discussione del rinnovamento del nostro Codice della Strada, che andrà, nella sua versione 2024 a punire maggiormente certi comportamenti errati come la guida in stato di ebbrezza o con il telefono all’orecchio, si sta levando il disappunto di tutti coloro che normalmente si spostano su bici, moto o monopattini e che richiedono ancora in coro l’abbassamento della velocità in città a 30 km/h dopo i numerosi eventi tragici degli ultimi mesi che hanno visto come controparte, di sovente, mezzi pesanti.
Resta inoltre il punto interrogativo se questa metodologia di monitoraggio verrà utilizzata per tutti i tipi di veicoli, sempre usufruendo dell’aiuto della motocicletta, in grado di muoversi meglio nel traffico, e dunque maggiormente capace di individuare le cose che non vanno.