La carriera dei piloti è tra le più attraenti in assoluto. Non mancano i rischi ma i benefici sono svariati a partire da quello economico.
I piloti non hanno alcuna paura di non farcela. È un ambiente dove il dubbio di non riuscire ad emergere non può esistere. È un mondo super competitivo dove essere il numero 2 o il numero 20 poco conta. Il secondo sarà sempre il primo dei perdenti in pista. Sin da bambini i centauri sviluppano una mentalità unica.
Per riuscire ad arrivare a correre nell’Olimpo delle discipline più importanti al mondo, come la MotoGP o la MXGP, occorre una predisposizione al sacrificio totale. Bisogna lavorare su se stessi e sulle proprie predisposizioni per migliorare il proprio stile di guida. Quasi tutti iniziano dalle ruote lisce. Poi la voglia di saltare spinge i ragazzini a sperimentare anche le minimoto con ruote tassellate.
Il fascino dell’off-road è totale e non conosce confini. Il Motocross è seguito a tutte le latitudini. I piloti più impotenti devono fare una lunga gavetta, passando per categorie propedeutiche. Si tratta di una strada molto lunga e non priva di imprevisti. I centauri dell’off-road sono esposti, date le acrobazie in pista, a incidenti continui. È praticamente impossibile che un rider non sia mai andato incontro ad una problematica fisica in MXGP.
I rider più longevi, come Tony Cairoli, hanno avuto il piacere di correre con regolarità sino ai 37 anni. Si tratta del secondo nella classifica all time dei piloti di motocross più titolati della storia con 9 mondiali. Inoltre, con 94 Gran Premi vinti, è il terzo pilota con più vittorie di sempre. Dopo le sfide in pista è prevista una carriera, solitamente, manageriale. Tanti piloti della classe regina del Motomondiale hanno la passione del Motocross.
Il Motocross rappresenta anche un allenamento di alto profilo per arrivare a perfezionare le tecniche di guida. Da Valentino Rossi a Marc Marquez sono stati numerosi i campioni del mondo con il pallino dell’off-road. Non sono mancati gli imprevisti per i più grandi fenomeno dei motociclismo. In tanti hanno avuto infortuni seri come quello che ha riportato il riacutizzarsi della diplopia al catalano nel 2021.
L’ex rivale di MM93, Andrea Dovizioso, è un manico anche sulle moto da cross e ha investito parte dei suoi risparmi nella creazione di una pista in Italia per i crossisti. Uno dei motivi che hanno spinto il Dovi a dedicarsi alle ruote lisce, insieme a tanti altri centauri, è la possibilità di avere una carriera più lunga e ricca nel Motomondiale.
I soldi, anche grazie ai contratti di sponsor, che girano in top class sono, nettamente, superiori rispetto a quelli che possono percepire i campioni della MXGP. Non stiamo dicendo che se la passano male ma che non acquisiscono ricchezze da capogiro come i top rider della MotoGP.
Le case ufficiali, salvo eccezioni, pagano i piloti cifre comprese tra i 500mila euro e il milione e 200mila euro. Kawasaki ha a libro paga due rider a 700mila euro circa. I top rider superano il milione, ma rispetto alle cifre che percepiscono i vari Marquez, Quartararo e Bagnaia sono spiccioli. Il livello per raggiungere la MXGP è altissimo e tramite gli sponsor le superstar arrivano a guadagnare buone cifre, tuttavia i sacrifici sono elevatissimi, pari a quelli della MotoGP.
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