In F1 esistono diversi termini tecnici che è importante conoscere per poter sfruttare al massimo la strategia. Ecco cos’è l’overcut.
La F1 è drasticamente cambiata nel corso degli ultimi anni, portandoci a conoscere tante terminologie nuove, che molti appassionati non conoscono. Oggi vi parleremo del significato di overcut, un termine inglese che è diventato di uso comune nelle squadre. Va detto che, rispetto all’undercut, si tratta di un concetto diametralmente opposto, ma comunque collegato alle strategie di gara.
Da quando in F1 sono arrivate le gomme Pirelli, storia del 2011, viene utilizzato molte più volte l’undercut, che come vedremo, garantisce grandi vantaggi in termini di lotta per una posizione. Non mancano però le occasioni in cui si può verificare il contrario, con l’overcut che può diventare un’arma molto interessante. Andiamo a vedere nel dettaglio come funziona e quando viene utilizzato dai piloti e dalle squadre.
Il termine overcut in F1 è strettamente legato alle strategie ed alle soste ai box, e la sua spiegazione è molto semplice. Esso si verifica quando un pilota si ferma più tardi a cambiare le gomme rispetto a colui che lo precede, andando ad allungare lo stint. L’undercut consiste, invece, in un pit-stop anticipato, che generalmente porta a diversi vantaggi, visto che montando una gomma più fresca si può avere un gran passo sin da subito, strappando la posizione a chi precede.
Tuttavia, soprattutto se si è in possesso di una monoposto che gestisce bene le gomme, l’overcut può avere dei punti a favore. Pur non consentendo di prendere la posizione subito dopo la sosta, permetterà a chi lo attua di avere una gomma più fresca, in modo da avere un vantaggio verso il finale dello stint, recuperando su chi precede nella speranza di poter portare a casa il sorpasso in pista.
Un esempio di vittoria basata sull’overcut? Ci viene da pensare al Gran Premio d’Australia del 2017, quando Sebastian Vettel prese la posizione su Lewis Hamilton fermandosi più tardi, con il britannico che restò bloccato dietro a Max Verstappen, non riuscendo a sfruttare il vantaggio della gomma più fresca, che in genere rende quasi impossibile il sorpasso da parte di chi allunga lo stint su gomme più usurate.
Come detto, la situazione è molto cambiata da quando è arrivata la Pirelli in F1, dal momento che offre degli pneumatici che, tra nuovi e vecchi, portano ad enormi differenze di performance.
Nel periodo dei rifornimenti, eliminati al termine del 2009, fermarsi più tardi equivaleva quasi sempre alla conquista di una posizione. Infatti, girare in pista con meno carburante e gomme usurate portava a più vantaggi rispetto a chi si fermava prima, imbarcando più benzina e montando delle gomme fresche.
Ai tempi di Bridgestone e Michelin, infatti, il delta tra gomma nuova ed usurata era nettamente ridotto, e Michael Schumacher ha costruito gran parte dei suoi successi con tale tattica. Oggi è tutto ben diverso, e chissà che un giorno non si torni al glorioso passato.
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