Honda lascia tutti a bocca aperta con una novità montata su due modelli attesissimi. Finora non lo aveva mai fatto nessuno.
In una fase molto florida del mercato delle due ruote, i costruttori cercano di trovare degli escamotage per mettersi in mostra e fare la differenza in termini di vendite rispetto alla concorrenza ed è così che Honda per la sua più recente produzione ha voluto alzare l’asticella inserendo un dispositivo che potrebbe aiutare e non poco i centauri nella guida.
I modelli che andremo ad analizzare, sono una riproposizione in salsa 2024 di due moto molto amate dal pubblico. Rivisitate nell’estetica e nella sostanza, specialmente quella tecnica, sono state arricchite da alcune dotazione davvero particolari, una soprattutto, sarà destinata a far chiacchierare.
La moto in questione è la CB650R e farà sicuramente parlare di sé essendo l’ennesima prova di lungimiranza dell’azienda nipponica. Se negli anni ’60 si fece notare per i pistoni ovali, e in seguito per essere stata la prima a rilasciare una supersportiva, nel 2010 diede forma al cambio a doppia frizione che subito riscosse grande successo.
In questa occasione l’intuizione si chiama e-Clutch. Un sistema presentato in occasione dello scorso Eicma e che si può trovare sulla motocicletta succitata come sulla CBR650R, entrambe simili per ciclistica e motore.
Prima di spiegare come funziona questo dispositivo, cominciamo col conoscere i due modelli a cui è stato applicato. Il primo appartiene alle Neo Sports Café, una tipologia di veicolo che mescola alcune caratteristiche di una café racer ad una classica moto minimalista.
Diversi gli aggiornamenti apportati a partire dai gruppi ottici, per passare poi ai convogliatori del radiatore, al codone e le selle del guidatore, come del passeggero. Tra le dotazioni abbiamo anche la strumentazione digitale fruibile dallo schermo TFT da 5 pollici, con possibilità di connettersi tramite il il sistema Honda RoadSync. Presente anche un blocchetto elettrico retroilluminato a sinistra. Dalle linee spigolose è oggi più leggera anche grazie alla sostituzione della maniglie per i passeggeri con una cinghia.
La CBR sfoggia invece un look da sportiva votata al turismo. Aggressiva nell’avantreno e con un gruppo ottico più sottile. La carena garantisce il propulsore in vista e interessante anche qui la scelta di rimuovere le maniglie per chi siede dietro. Il tutto per un beneficio di 424 grammi. Anche qui il display è da cinque pollici a colori.
L’unità motrice di entrambe è un quattro cilindri DOHC a 16 valvole da 649 cc con omologazione Euro 5+, con capacità di spremere fino a 95 cv a 12mila giri/min e 63 Nm di coppia massima. Se si dispone solamente di patente A2, si può usufruire della versione da 35 kW.
Il cambio è a sei marce con frizione assistita e dispositivo anti saltellamento. Tra gli equipaggiamenti il controllo di trazione HSTC disattivabile. I consumi dichiarati sono di 20,4 km con un litro, per un’autonomia di 300 km.
Ma veniamo all’invenzione dell‘e-Clutch. Creato per rendere più intuitivo il passaggio da un rapporto ad un altro, in sé per sé frizione e cambio sono tradizioni, soltanto che il peso è di 2 kg superiore e il funzionamento è elettronico. In questa maniera la leva diventa superflua per qualsiasi operazione.
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