Può esistere in un mondo tanto moderno una moto con poca elettronica? La risposta è affermativa. Svelato il modello.
C’è chi la moto la predilige per una questione pratica, legata agli spostamenti quotidiani e chi invece ama viverci sopra, per distrarsi dagli stress della vita. Ebbene, tutti coloro che desiderano divertirsi in sella su percorsi pieni curve e brivido possono trovare pane per i suoi denti acquistando l’esemplare di cui andremo a parlare.
L’aspetto più interessante è che rispetto alle touring che ultimamente vanno per la maggiore, solitamente mastodontiche e ricche di elettronica e tecnologia, qui siamo nel campo del minimalismo sotto questo profilo.
In questo caso, come vedremo, a sorridere è anche il portafoglio dato che il costruttore giapponese propone un prezzo del tutto gestibile per una categoria di motociclette che di solito è messa in commercio a cifre ben più elevate.
Quindi, se si punta ad un veicolo con cui spingersi per molti chilometri restando sulle lingue di asfalto, la Yamaha Tracer è perfetta. Nata come crossover stradale, si muove bene nel traffico, quanto sui tratti in velocità, piuttosto che su quelli più lenti costellati di tornanti.
Ma soprattutto non è impegnativa nella gestione in sella, il che la rende un’ottima opzione anche per chi si è appena avvicinato al motociclismo da relax. La ragione? Tutto merito anche di aiutini elettronici ridotti all’osso, per la gran felicità dei puristi della meccanica.
Dotata di propulsore bicilindrico in linea di 689 cc con fasatura a 270° e fasatura a doppio albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro e raffreddamento a liquido, è in grado di erogare fino a 73 cv a 9mila giri per una coppia massima di 68 Nm a 6.500 giri.
Sul fronte consumi la Casa del Diapason ha dichiarato 4,3 litri ogni 100 km. Il telaio è tubolare in acciaio, con forcella telescopica provvista di escursione di 130 mm, mentre il monoammortizzatore è a leveraggi progressivi.
Entrambi regolabili in precarico ed estensione. I cerchi sono da 17 pollici, con dischi da 298 mm davanti e 245 mm dietro. Le pinze sono Nissin. La sella ha una distanza da terra di 835 mm. Il serbatoio, invece, riesce a contenere fino a 17 litri.
Come detto l’elettronica è quasi nulla. Non vi sono acceleratori, mappe motore o controllo di trazione . Non manca tuttavia lo schermo TFT da 5 pollici per consultati i dati relativi alla moto. Per consultare il menù è disponibile un rotore. La connettività è garantita dalla app CCU.
Guardando l’estetica, spicca il retro molto sottile a differenza del carattere del frontale dove si fanno notare i fari a LED. Disponibile in tre colori, due varianti di nero, la Midnight Black e la Icon Performance e una rossa la Redline.
Il prezzo di listino è 9.199 euro. Se poi si vuole alzare l’asticella c’è sempre la Tracer 7 GT che garantisce numerosi accessori come la sella Comfort o il parabrezza Touring che però prevede un esborso di mille euro in più.
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