La sfida tra Marc Marquez e Valentino Rossi tiene banco anche a distanza di tempo. Ecco cosa si è lasciato sfuggire un giovane centauro della top class.
In MotoGP passano le stagioni, ma a non passare mai sono i paragoni con il passato. La classe regina ha vissuto un’epoca irripetibile con in pista fenomeni assoluti nello stesso periodo. La griglia attuale vede tanti talenti battersi con ardore, ma a mancare sono le personalità di spicco. Un tempo Valentino Rossi era il Deus Ex Machina della griglia.
Il Dottore ha creato sfide uniche a ritmo di sgasate, mind games e scenette post GP che sono state imitate da tantissimi dopo di lui. Nessuno è riuscito ad attirare l’interesse mondiale come il 46 nelle vecchie gare. Nonostante l’immenso talento di cui dispone Marc Marquez non ha mai raggiunto i picchi toccati dal fenomeno di Tavullia in termini di appeal. Piuttosto il catalano è noto per lo scontro con il fenomeno di Tavullia nel 2015 e gli aiutini concessi al connazionale Jorge Lorenzo.
Le sue performance sono crollate a causa del terribile crash di Jerez del 2020 che ha determinato 4 operazioni diverse alla spalla destra. La diplopia e altre terribili incidenti lo hanno trasformato in un pilota normale. I suoi acuti continuano ad entusiasmare, tuttavia è da oltre due anni e mezzo che non sale sul primo gradino del podio. Per un campione in grado di demolire la concorrenza per anni è un dato paradossale.
La condizione tecnica vissuta negli ultimi anni alla Honda non è stata positiva. Per anni si era chiesto come aveva fatto Valentino Rossi ad accettare di gareggiare in un team satellite. Il Dottore lasciò in dote una M1 da titolo a Quartararo, chiudendo la carriera nel team Petronas della Yamaha a 42 anni.
Marquez è sbarcato nel mondo Ducati tramite l’offerta del più piccolo dei team satelliti della casa emiliana a 31 anni. Gli è stata data in dote una GP23 che, salvo miracoli, non è nemmeno da podio. Un trattamento non in linea né con le sue ambizioni attuali né con il suo percorso storico.
Lo start stagionale non è stato da sogno. Non ci si attendeva miracoli, ma nemmeno una sverniciatura dal rookie Pedro Acosta sulla GasGas. Il giovane spagnolo, cresciuto sulle sue orme, ha ottenuto un podio domenicale in Portogallo a dir poco clamoroso. Un dato che dovrebbe far riflettere anche i vertici della KTM che lo hanno posizionato nel team satellite. Marc ha subito un sorpasso spettacolare ad opera di Acosta che è parso quasi come un passaggio di consegne.
Acosta ha confrontato il suo duello in pista con quelli che il pilota del Team Gresini Racing ha avuto in passato con Valentino Rossi. Persino Marc Marquez ha dovuto riconoscere la bontà della manovra. Pedro Acosta, come riportato su Motorsport.com, ha dichiarato: “Sembra più facile in TV di come l’ho vissuto io. Lui l’ha fatto con Rossi e ora l’ho fatto io. Devi essere la mosca che rompe le palle. Sporgere la testa e fare un po’ di casino. È stato bello“.
Il numero 31 ha aggiunto: “Spero che tutto sia bello come adesso. Mi diverto e vengo pagato per quello che faccio, quindi cosa voglio di più! Vedo quanto sono cambiato da quando sono al Mondiale“. Per ora il suo esordio è coinciso con due performance da urlo. Acosta ha tutta una vita in avanti per dimostrare di valere il talento di Marquez e Rossi. Non dovrà montarsi troppo la stessa, ma il bicampione del mondo ha già i numeri di un predestinato.
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