I piloti sono degli atleti formidabili, ma come tutti i comuni mortali sono costretti a fare i loro bisognini. Ecco cosa accade in pista.
La Formula 1 entusiasma per l’incredibile quantitativo di tecnologia in pista. Si tratta di vetture dall’aerodinamica estrema e che hanno performance da sballo. L’elemento umano ha meno importanza di prima, ma ricopre comunque un ruolo di primo piano. La F1 attuale propone 20 piloti e 3 diversi campioni del mondo all’attivo.
Dopo il ritiro di Raikkonen e Vettel sono rimasti, esclusivamente, Alonso in Aston Martin, Lewis Hamilton in Mercedes e Max Verstappen in Red Bull Racing. Il più fortunato in termini di materiale tecnico e il giovane olandese. Hamilton ha scelto di lasciare il team della Stella a tre punte per puntare con decisione alla Signora in Rosso dal 2025. Il futuro di Alonso è ancora avvolto dal mistero. L’unica certezza è rappresentata dal dominio targato Verstappen sulla Red Bull Racing.
Da quando si è passati alle auto ad effetto suolo il drink team ha iniziato a vincere Gran Premi a raffica, lasciando solo le briciole agli avversari. Di questo passo tutte le squadre saranno costrette ad applaudire al lavoro portato avanti dal team anglo-austriaco, ma non avranno chance di lottare sino in fondo per il riconoscimento iridato. A farne le spese sono i talenti della nuova generazione. Nonostante tantissimi colleghi coetanei di qualità, il figlio d’arte di Jos ha lottato, una sola volta, con il navigato Hamilton nel 2021. Leclerc, Russell, Norris, Albon, Gasly e tanti altri giovani non hanno mai avuto la chance di prender parte ad un testa a testa mondiale.
Non a caso la Scuderia modenese ha deciso di rinunciare alla possibilità di confermare Sainz e Leclerc, preferendo allo spagnolo il numero 44. Il pilota con il più alto numero di GP vinti nella storia della massima categoria del Motorsport rappresenterà un valore aggiunto. Inoltre, il circus potrebbe subire ulteriori scossoni con il passaggio alle nuove Power Unit nel 2026. La sfida si farà più elettrica, allontanandosi sempre più da quei principi classici del Motorsport termico.
F1, le esigenze corporali dei piloti in pista
Vi sono cose che cambiano nel circus e cose che non cambiano mai. La curiosità dei fan di comprendere come funziona la vita di un pilota, dentro e fuori l’abitacolo è altissima. I cavalieri del rischio devono seguire una alimentazione curata e praticare tantissimo sport. Per rimanere idratati devono bere tantissimo. E’ una condizione necessaria anche per rimanere concentrati al volante di monoposto velocissime. Ecco come funziona il sistema di punteggio.
In caso di necessità i driver urinano, direttamente, nella loro tute. In quei frangenti devono essere bravi a rimanere concentrati ed evitare errori. Appena sentono il bisogno devono farla per evitare disattenzioni. Nel circus della F1 il campione del mondo 1997, Jacques Villeneuve, era noto per farsela sotto più di chiunque altro collega. In caso di interruzioni e red flag i piloti preferiscono, comunque, andare in bagno nei propri box.
E’ sempre meglio rimanere asciutti. Se nei GP di F1 è possibile, il discorso cambia nelle gare endurance. Nell’iconica sfida della 24 ore di Le Mans, dove si corre in tre piloti per team, può accadere di fare stint lunghi anche di 3 – 4 ore nell’abitacolo. In quei casi i driver non possono proprio trattenersela e devono dare libero sfogo alle proprie esigenze naturali.