La Ferrari ha realizzato tanti gioielli che hanno corso in F1, ma a volte si è ritrovata a competere con auto poco veloci. Ecco le peggiori.
La storia della Ferrari in F1 è quella di un team leggendario, che sin dal 1950 è l’unico ad aver preso parte ad ogni singola edizione della massima formula. Nel corso di questi oltre 70 anni di permanenza nel Circus, il Cavallino ha vinto 16 campionati del mondo costruttori e 15 piloti, oltre ad aver ottenuto 244 vittorie e ad aver fatto segnare una lunga sfilza di record.
Con questi numeri, la Scuderia modenese è la squadra più vincente della storia, anche se, al giorno d’oggi, si attende una riscossa da troppo tempo. Pensate che l’ultimo titolo piloti risale all’impresa di Kimi Raikkonen del 2007, mentre il costruttori è un miraggio dal 2008, e da quel momento in poi, per il Cavallino è iniziato un lungo digiuno. Nelle prossime righe, vi parleremo delle peggiori Ferrari da F1 nella storia, vetture molto deludenti che, in qualche modo, sono comunque rimaste nella memoria degli appassionati.
Ferrari, queste sono le peggiori di sempre
Stabilire quale sia la peggior Ferrari in assoluto non è poi così facile, ed allora, ne abbiamo scelte alcune dando un’occhiata ai loro risultati, a cominciare dal passato. La prima che ci viene in mente è la 312 T5 del 1980, guidata da Jody Scheckter e Gilles Villeneuve. Si trattò di una delusione colossale, considerando che era l’erede della T4 che aveva dominato la stagione precedente, vincendo il titolo piloti con il sudafricano.
Dopo un’annata simile, ci si attendeva di restare al top, ma la T5 fu un disastro senza precedenti. A fine stagione arrivò un decimo posto nel mondiale costruttori con soli 8 punti conquistati, ed a livello di risultati, non c’è una Rossa che abbia fatto peggio. I migliori piazzamenti furono alcuni quinti posti, per un’auto che è ricordata come un vero e proprio horror su quattro ruote.
Andando avanti, ci viene in mente anche la F92A, affidata ai poveri Jean Alesi e ad Ivan Capelli. Sulla carta, appariva come una vettura rivoluzionaria, tant’è che è stata definita troppo avanti per quell’epoca, per via di quel doppio fondo che ancora oggi è ricordato da tutti. A livello di risultati, permise comunque alla Ferrari di chiudere quarta nel mondiale costruttori, con 21 punti all’attivo.
Passando a tempi più recenti, dopo i domini dei tempi di Michael Schumacher, a partire dal 2009 il Cavallino ha iniziato un lento declino, prima del crollo totale successivo all’addio di Fernando Alonso. L’ultima Rossa dello spagnolo fu la F14 T, la prima dell’era power unit, che ottenne solo due podi grazie al talento dell’asturiano, e che non andò oltre il quarto posto tra i costruttori con 216 punti. Al fianco dello spagnolo c’era Kimi Raikkonen.
Chiudiamo con un’altra auto entrata di diritto nei peggiori incubi dei ferraristi, vale a dire la SF1000 che ha corso nella stagione 2020. Al volante trovavamo Charles Leclerc e Sebastian Vettel, con il monegasco che ottenne due podi, lasciandone uno al compagno di squadra. Il vero problema di quell’auto era la power unit, che a seguito dell’accordo segreto con la FIA la rese lentissima sui rettilinei. A fine campionato chiuse sesta tra i costruttori, con soli 131 punti all’attivo.