Le auto di F1 montano gomme fornite dalla Pirelli, ed oggi cercheremo di spiegarvi come sono fatte ed i loro segreti.
Oggi vi parleremo di uno degli aspetti più importanti nella F1 di oggi, vale a dire gli pneumatici. Essi hanno un enorme impatto sulle prestazioni sin dal 2011, quando è arrivata la Pirelli, che nei primi anni di permanenza nel Circus, su richiesta della FIA, realizzata mescole ad alto degrado, in modo da favorire un maggiore spettacolo ed anche un numero più elevato di pit-stop durante le gare. Al giorno d’oggi, vengono portate in gara le gomme Dure, le Medie e le Soft.
Queste tre fanno parte di una gamma molto più ampia, della quale vi parleremo presto, con le prime due che sono specifiche più da gara, mentre le più morbide vengono sfruttate soprattutto in qualifica. A questo punto, andiamo ad analizzare nel dettaglio quelle che sono le gomme disponibili in F1, e siamo certi che resterete stupiti nel capirne diversi aspetti.
La Pirelli offre una gamma di pneumatici composta da cinque tipologie differenti di mescole per quanto riguarda le slick, che vengono chiamate P Zero. Invece, le gomme da bagnato in F1 sono di due tipi e si riconoscono anche grazie alla scritta Cinturato sulla spalla. Queste ultime si dividono in Intermedie, per condizioni di pioggia leggera, spesso tendente anche all’asciutto, e da bagnato estremo, quando la pista è quasi allagata.
Tornando alle slick, invece, la gamma è composta da 5 specifiche, che vanno dalla C1 alla C5. La C1 è la più dura in assoluto, mentre la C5 è la più prestazionale di tutte, ma anche quella che ha una maggiore usura, e che in gara viene utilizzata per pochi giri, mentre in qualifica è quella che garantisce una prestazione di altissimo livello.
Ad ogni gara, di queste cinque mescole, ne vengono portate solamente tre, in base al tipo di asfalto ed a quanto le caratteristiche del tracciato possano usurare e mettere a dura prova le gomme.
Ad esempio, nel GP del Giappone, la Pirelli ha portato la gamma più dura, dalla C1 alla C3, e nonostante questo sono stati effettuati due pit-stop, dal momento che quella di Suzuka è una pista ad alto degrado, e si vogliono limitare i rischi di esplosioni e forature. Charles Leclerc ha fatto un vero e proprio miracolo a completare la gara con una sola sosta, guidando da manuale e dimostrando quanto sia stato eccezionale il lavoro della Ferrari nella gestione delle mescole.
Per quanto concerne le gomme da bagnato, esiste ancora oggi un problema legato a quelle da pioggia battente. Le Full Wet non piacciono ai team di F1, visto che non garantiscono prestazioni e grip, e la Pirelli è costantemente impegnata nel cercare di migliorare il prodotto.
Il costruttore milanese ha da poco rinnovato l’accordo con il Circus e sarà ancora per diversi anni il fornitore unico, e vedremo che prodotto presenterà nel 2026, quando le regole cambieranno nuovamente.
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