Il mercato degli appassionati di moto è stato completamente sconvolto dalla decisione della Honda: nessuno poteva crederci
Colpo di scena incredibile nel settore delle moto. Dopo una serie di indiscrezioni, è arrivata l’ufficialità da parte della Honda. La notizia è stata confermata e ha sorpreso tutto gli appassionati. Nessuno poteva credere che l’azienda decidesse di promuovere una svolta di questo tipo. Una scelta del genere può infatti cambiare completamente il mercato, nel bene o nel male. E solo tra qualche tempo si scoprirà se la visione della casa motociclistica di Tokyo sia stata giusta o meno.
A confermare questo cambiamento di rotta clamoroso è stato Shota Suzuki, large Project Manager della Honda Africa Twin Adventure Sports, a margine della presentazione dell’ultima versione di un modello di crossover stradale già entrato nel mito, un simbolo per tutti gli appassionati.
Come riferito in un’intervista ai microfoni di Motociclismo.it, il manager della Casa dell’Ala ha confermato che anche nella nuova versione l’Africa Twin continua sulla strada già intrapresa nel 2020. Un percorso che punta ad ampliare il mercato di riferimento di una moto che nasceva come modello di nicchia ma che oggi è in grado di soddisfare un numero di esigenze più elevato. Anche se attraverso scelte che potrebbero far discutere.
Honda, rivoluzione incredibile: mercato sconvolto, cosa sta succedendo
Tra i più importanti cambiamenti riguardanti la nuova Africa Twin c’è una maggior attenzione alla ciclistica in ottica stradale e ad altri dettagli che rendono questo modello ancora più adatto anche all’utilizzo in città, o comunque non offroad. Un cambiamento di rotta rispetto ad alcune concorrenti, che hanno invece puntato molto sulla potenza massima.
Un aspetto che in Honda hanno deciso, lucidamente, di mettere da parte. E non perché la potenza non interessi più a nessuno, ma semplicemente per un ragionamento che, da un certo punto di vista, non sembra fare alcuna piega.
“La guerra dei numeri a noi non interessa“, ha spiegato Suzuki, convinto che avere più cavalli non voglia dire proporre una moto migliore: “Sappiamo cosa vogliono i nostri clienti. Il nostro obiettivo è essere competitivi ai regimi che si utilizzano maggiormente“.
In altre parole, poter proporre una moto super potente, in grado di raggiungere picchi straordinari nelle pochissime occasioni in cui questi picchi potrebbero effettivamente essere sfruttati, non sarebbe stato utile dal punto di vista dei vertici Honda. Per questo motivo la decisione è stata quella di apparire più ‘sgonfi’ dal punto di vista numeri per puntare però su un’ottimizzazione massima nell’utilizzo più comune della moto in questione.
E dire che la scelta sia, dal punto di vista teorico, sbagliata, è obiettivamente molto complicato. Sarà il mercato però a poter dare una risposta definitiva per comprendere se ancora una volta in Honda ci abbiano visto giusto o meno.