Le gomme nella F1 di oggi hanno assunto un’importanza capitale, ed ora proveremo a capire quanta strada si può fare con un solo set.
Il mondiale di F1 targato 2024 è partito nel segno del dominio Red Bull, con Max Verstappen e Sergio Perez che nelle prime quattro gare hanno infilato la bellezza di tre doppiette. La RB20 ha dimostrato una superiorità imbarazzante sino a questo momento, anche se in Australia è incappata in una giornata negativa, con la Ferrari che ne ha approfittato piazzando una bella doppietta, con Carlos Sainz primo davanti a Charles Leclerc.
La SF-24 è stata un netto step in avanti rispetto alla vettura dello scorso anno, che era stata un vero e proprio incubo, ed il miglioramento più evidente è stato fatto sul tema delle gomme. Nelle prossime righe, proveremo a spiegarvi quanto possono durare le gomme Pirelli, anche se ci sono tante variabili delle quali dobbiamo tenere conto.
Nella F1 di oggi, il tema gomme è sempre centrale e di loro si parla parecchio, dal momento che hanno una grande importanza nella definizione delle strategie. Ebbene, la gomma che può percorrere più chilometri di tutta la gamma Pirelli è la Dura, che può arrivare anche a quota 200, ma non è possibile dare un dato preciso sulle coperture, dal momento che ci sono un numero infinito di variabili che possono avere un peso notevole sulle scelte tattiche.
Ad esempio, la tipologia di pista può avere un impatto determinante, e possiamo farvi un confronto preciso tra due piste sulle quali si è corso in questo inizio di stagione. A Jeddah, tracciato che ha ospitato il GP dell’Arabia Saudita, è probabile che le gomme Hard avrebbero potuto percorrere anche tutti i 308 km del Gran Premio, per via di un asfalto che non stressa troppo gli pneumatici, e dove anche le Soft si sono comportate molto bene.
Discorso ben diverso, invece, per quanto riguarda le piste di Melbourne e Suzuka, dove sono stati obbligatori due pit-stop (tranne che per Charles Leclerc in Giappone, autore di una vera e propria impresa). In questi casi, le mescole hanno fatto molta più fatica, a causa del graining comparso in Australia e delle condizioni di forte usura in quel di Suzuka. Per questo motivo, in F1 è impossibile parlare di una durata precisa delle coperture, anche perché, come ben sappiamo, ci sono anche le variabili legate alle diverse mescole.
La più dura è la Hard, che è quella che ha una durata maggiore, ma che offre meno prestazione assoluta. C’è poi la Media, che è un mix tra performance nel corso dello stint e performance. La Soft è quella che dura meno di tutte essendo molto morbida, ma in qualifica, se si vuole puntare al risultato migliore possibile, non se ne può fare a meno. Ci auguriamo di aver fotografato al meglio la situazione, per uno sport complesso che, nelle gomme, ha una delle sua variabili più influenti.
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