Di fenomeni come Michael Jordan il mondo dello sport ne ha avuti pochissimi. Il cestista ha anche guidato un bolide della Ducati.
Al mondo sono veramente pochi quelli che non conoscono Michael Jordan. Il fenomeno campione della NBA ha spaziato anche nel baseball dopo essersi, temporaneamente, allontanato dai campi in parquet. Inoltre, nutriva anche una grande passione per il golf.
Jordan è uno sportivo autentico. Sin da ragazzino aveva manifestato anche un interesse per i motori, in particolar modo per il motociclismo. Era noto nel suo quartiere, in Carolina del Nord, per andare su motociclette da Dirt Track. Era un appassionato di moto fin da bambino. Gli piaceva il Motorsport in generale, seguendo la F1, la Nascar e la MotoGP. Ai tempi in cui giocava con Chicago Bulls gli era vietato andare in moto. Da contratto non poteva rischiare.
Quando ha smesso si è potuto divertire sulle moto. Il 31 ottobre 2004 Jordan decise di diventare un centauro della MotoGP per un giorno. Per l’occasione ebbe una moto eccezionale e insegnanti top, tra cui Sete Gibernau, Colin Edwards, Kenny Roberts Jr. e Kurtis Roberts. Tutti volevano conoscere MJ e tutti gli diedero una mano in allenamento. Gibernau confessò di essere rimasto senza parole quando ha conosciuto il cestista più forte di tutti i tempi.
Carmelo Ezpeleta , CEO di Dorna, organizzò tutto nei minimi dettagli. “Non ha avuto nessuna difficoltà a salire sulla moto, l’unica cosa è che era piuttosto piccola.
Non avevamo dubbi. Un atleta come Michael Jordan non si era messo nei guai se non sapeva di potercela fare”, ha spiegato a RADIO MARCA Kenny Abbott, “colpevole” di aver convinto l’ex giocatore di basket dei Chicago Bulls a prendere parte alla sfida in pista. L’accelerazione brutale della Desmosedici da gara gli è piaciuta molto. Jordan non ebbe particolari difficoltà alla guida ma l’altezza ha rappresentato un fattore.
Sete Gibernau confessò: “È un momento che ricorderò per sempre. Uno dei momenti più felici della mia vita in MotoGP. Ho potuto incontrare Michael Jordan, sebbene mi ha messo molta pressione perché avevo un ottimo legame con lui, ma mi ha detto che aveva scommesso su di me quella gara e che potevo farcela. Quella notte non riuscivo quasi a dormire sapendo che Jordan aveva scommesso su di me. Ero molto sorpreso che potesse conoscermi”. Ecco cosa sta accadendo a Marc Marquez.
L’avventura in Ducati di Michael Jordan
La fama di Jordan lo precede. A livello individuale ha ottenuto sei MVP nelle finali NBA, dieci titoli di miglior marcatore, cinque MVP della regular season, dieci selezioni All-NBA First Team e nove nell’All-Defensive First Team, quattordici partecipazioni all’NBA All-Star Game, tre MVP dell’All-Star Game e un NBA Defensive Player of the Year Award. In campo era sempre decisivo.
Abbott era al suo fianco e ha raccontato i dettagli della trasferta a Valencia di MJ nel 2004. Il pilota non voleva rubare la scena ai piloti. Apprezzava molto il lavoro svolto in pista dai ragazzi della casa di Borgo Panigale. Si ritrovò a Valencia in un ambiente che aveva ammirato tante volte in TV in sella ad una Desmosedici. Date una occhiata al video di The Racing Live.
Non voleva disturbare, mentre i centauri erano impegnati a correre una tappa del campionato del mondo. Persone vicine a Jordan hanno affermato era molto felice per il titolo di Nicky Hayden nel 2006 e pianse per la sua perdita. L’ex Ducati, ribattezzato nell’ambiente Kentucky Kid, era un mito negli Stati Uniti.