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Controlli e riparazioni gratuiti per tutte le moto: ufficialità dolcissima, i dettagli della promo in Italia

Vi sono marchi che propongono delle iniziative spettacolari per i clienti. E’ un po’ come entrare in una grande famiglia dove le attenzioni non mancano mai.

I motocilisti della vecchia guardia scelgono prodotti di qualità dal sapore retrò per tutta una serie di agevolazioni. In un mercato delle due ruote che spinge sempre più verso Est, i puristi che hanno riscontrato un legame autentico con un marchio non cambiano direzione.

Riparazioni moto – Motomondiale.it

La Royal Enfield è una istituzione nel Regno Unito. Il nome nacque dalla “Royal Small Arms Factory Enfield Lock”, una delle factory più importanti inglesi di armamenti e macchinari. L’uso del marchio Enfield venne autorizzato dalla Crown nel 1890. E’ noto per essere il brand motociclistico più antico al mondo. Il modello Bullet è pubblicizzato come il più longevo di sempre. Quando in tante nazioni al mondo si viaggiava ancora in cavallo, in Inghilterra, nacquero una serie di quadricicli con motore De Dion.

Nel 1911 il brand Enfield potette vantare la qualifica “Royal” e, nel 1912, nacque il modello 180: equipaggiato da sidecar con un bicilindrico di 750 cm³. Il modello con motore da 425 cm³ spiccò al Tourist Trophy dell’Isola di Man e a Brooklands. Le moto del brand di Redditch erano il top per affidabilità e prestazioni. Con una spinta verso le innovazioni, la Royal Enfield portò in strada dei motori futuristici. Nel 1921 venne elaborato il bicilindrico da 976 cm³. Nel 1924 nacque, invece, il monocilindrico da 350 cm³, vero marchio di fabbrica del marchio.

Un secolo dopo siamo ancora qui a raccontarvi della solidità dei motori del brand inglese. I primi soci fondatori impostarono un lavoro che è durato nel tempo. Albert Eddie morì nel 1931, mentre R. W. Smith nel 1933. Sebbene tutto il mondo era piombato in una crisi economica spaventosa, la Royal Enfield continuò il suo percorso di crescita esponenziale. Date una occhiata all’ultimo gioiello low cost proposto dal marchio britannico.

Royal Enfield, garanzia di successo

La storica factory di Redditch chiuse i battenti nel 1967. Dopo aver fatto la storia la Norton acquisì il marchio. La crisi serpeggiò negli anni ’70, e la produzione terminò. In India dove la casa inglese aveva aperto delle fabbriche continuò la produzione della mitica Bullet. Nacquero diversi modelli pensati, esclusivamente, per il mercato locale. Nel 1994 la Enfield India fu inglobata dal gruppo Eicher, che nel 1995 prese ma in mano anche l’intero marchio Royal Enfield.

Il fascino della Royal Enfield (Ansa) Motomondiale.it

Arrivarono nuovi motori e una nuova fabbrica nei pressi di Nuova Delhi. Nel 2008 cominciò la produzione del nuovo motore UCE (Unit Construction Engines) da 500 cm³. Nel listino attuale sono stati commercializzati dei modelli sullo stampo del DNA storico. Il sentiment è rimasto lo stesso e i vantaggi sono ancora tangibili. Per tutti i clienti Royal Enfield, come da tradizione, è previsto un controllo gratuito presso le concessionarie autorizzate del marchio.

Per coloro che devono effettuare dei ricambi o vogliono comprare dell’abbigliamento tecnico del brand è previsto anche uno sconto del 10%. L’iniziativa è cominciata lo scorso 15 aprile è sarà valida sino al 12 maggio 2024.

In caso in cui i clienti debbano aspettare dei giorni per la manutenzione verranno anche dotati di una moto di cortesia in attesa che il loro modello torni in strada. I controlli programmati sono i seguenti: catena, livello olio, stato pneumatici, serraggio raggi, olio freni, pressione mescole, regolazione faro, interruttore stop, regolazione frizione, trasmissione acceleratore.

Davide Russo

Laureato in Giurisprudenza, appassionato delle leggi dei motori. Davide ha iniziato a collaborare con diversi web magazine italiani, spaziando dal Motorsport all’Automotive, con un occhio alle innovazioni e l’altro alle curiosità storiche. Ha un pensiero che è diventato uno stile di vita: “I believe that everyone has a calling, motorsport is my true passion!”.

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