Essere rookie in una categoria a 34 anni non è per tutti. Andrea Iannone è tornato a correre ad alti livelli in SBK e ora ha un nuovo obiettivo nella testa.
Quando si finisce al suolo ci si può solo rialzare. Andrea Iannone era rimasto fuori dal giro delle due ruote per una squalifica che grida ancora vendetta. Il nativo di Vasto è, certamente, tra i centauri italiani più forti della sua generazione ma ha avuto una carriera segnata dalla squalifica per doping. La sentenza, inasprita in secondo grado, avrebbe spinto tanti piloti a mollare.
A quasi 35 anni, The Maniac ha scelto di non appendere il casco al chiodo. E’ tornato a fare quello che ha sempre desiderato nel campionato delle moto derivate di serie.
Se fosse rimasto in top class oggi sarebbe stato uno dei rappresentati più esperti della categoria. Iannone ha conservato un fisico scultoreo e non ha perso il vizio di andare forte in moto. A fine 2023 ha scontato la sentenza e il team Go Eleven gli ha teso una mano. In Superbike il livello, negli ultimi anni, è cresciuto, anche se non è paragonabile a quello della MotoGP.
Iannone è tornato a correre su una Ducati. Nella casa di Borgo Panigale si è tolto grandi soddisfazioni in carriera. E’ riuscito ad arrivare a gareggiare per il team factory.
Ai tempi la Desmosedici non era all’altezza di quella, attualmente, guidata da Pecco Bagnaia. Quest’ultimo ha dimostrato di essere un pilota regolare, ma i guizzi di Dovizioso e Iannone riuscivano a far impazzire i fan. Dopo l’esperienza in Ducati l’abruzzese ha corso per due anni in Suzuki.
In seguito, con tanta determinazione, aveva cominciato una nuova avventura in Aprilia. Esperienza terminata dopo poco a causa della squalifica. In carriera Andrea ha conquistato 13 vittorie e 35 podi totali nel Motomondiale. Numeri importanti che non si ottengono per caso.
Dopo 4 anni si è risollevato dalla ghiaia, decidendo di tornare protagonista in SBK. In molti avrebbero avuto paura di confrontarsi con centauri navigati, come Alvaro Bautista, Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu ma l’abruzzese è riuscito, al debutto, ad ottenere un podio in Gara-1 in Australia.
Il rider abruzzese ha scelto la squadra satellite Ducati Go Eleven diretto da Gianni Ramello per lottare contro i migliori rider della categoria. Ha totalizzato per ora due podi e 64 punti nel Mondiale. E’ al quinto posto della graduatoria a pari merito con Locatelli del team ufficiale Yamaha. Al comando c’è sempre Alvaro Bautista, campione in carica, con 123 punti. Ecco tutti i team coinvolti.
Nel 2023 Andrea si era tenuto in forma sulla Ducati, in test privati a Vallelunga e a Misano. Il pilota del Team GoEleven è stato in grado di competere, da subito, in testa al gruppo.
L’italiano ha sottolineato a GPOne.com che ha bisogno di un maggiore supporto da parte della casa di Borgo Panigale: “Ho bisogno di qualcosa in più, e la Ducati lo sa. Ho parlato con [Claudio] Domenicali, [Gigi] Dall’Igna e [Marco] Zambenedetti per spiegare la mia situazione. Al momento, mi manca quel dettaglio finale che può fare la differenza. So dove sono e cosa posso dare“.
Un messaggio chiaro da parte del classe 1989. “Se stessi lottando per il 15º posto, avrei già ritirato o dato la mia moto a un ragazzo più giovane, ma non è il caso“, ha spiegato Iannone. Il suo stile di guida ricorda quello di Bautista, rimanendo in tema Ducati, provenendo entrambi dall’esperienza in MotoGP.
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