Avete nostalgia degli anni ’80? Ecco le moto più amate dagli italiani all’epoca. I due tempi la facevano da padrone.
Sembra di parlare di un altro mondo e forse è proprio così. Gli anni ’80 sono lontanissimi, ma sono rimasti nel cuore di molti, specialmente ora che il settore delle auto e delle moto ha preso una direzione differente.
La tecnologia ha reso i mezzi sempre più automatizzati e dunque più semplici da guidare, mentre l’esigenza di abbattere l’inquinamento ha portato alla diffusione dei motori elettrici, che assieme all’azzeramento delle emissioni, hanno anche reso nullo il suono, sostituito da un sibilo.
E’ bene rimarcare che se le macchine a batteria fanno ancora fatica a sfondare, specialmente in Italia, le motociclette stanno dando soddisfazioni ai produttori. A coloro che preferiscono la tradizione, faremo quindi un regalo, ricordando alcuni modelli che hanno fatto la storia, ma soprattutto che sono stati apprezzati dai centauri dello Stivale.
Moto anni ’80, l’operazione nostalgia è servita
Grande mattatore di quel decennio è stato il Gruppo Piaggio che, con l’Aprilia registrò un boom di vendite. In particolare a far incetta di immatricolazioni fu la ST 125 nel 1982, risultando la off-road favorita del marchio. Presentata ufficialmente nel 1981, presentava uno chassis a doppia culla chiusa un tubi d’acciaio, con un propulsore realizzato dalla Hiro e in grado di esprimere 20 cv per una velocità massima di 120 km/h.
Con la STX 125 si sale di un gradino. E’ la naturale evoluzione del modello appena scandagliato e la sua uscita avviene già nel 1983. Provvista di cupolino e di una colorazione bianco-rossa d’impatto, era oggetto del desiderio per i giovani. Tra le dotazioni lo scarico ad espansione.
Con la AS 125 R si balza al 1985. La novità assoluta qui è il monocilindrico Rotax raffreddato a liquido a circolazione forzata e miscelatore automatico. Con lo scarico RAVE l’erogazione della potenza diventa progressiva. I cavalli sono 26 e a gas al massimo si toccano i 140 km/h.
Nel 1987 debutta la AF1 Project 108 con forcellone monobraccio e forcella regolabile con sistema anti- affondamento. Animata dal Rotax raggiunge i 160 km/h. E’ una moto evocativa dello spirito racing. Il telaio perimetrale in acciaio riprende quello adoperato da Loris Reggiani nel motomondiale.
Decisamente sportiva è pure la AF1 Sintesi. L’anno è il 1988 e per la prima volta si vedono le gomme da 17 pollici, la forcella a steli rovesciati e davanti un disco freni da 320 mm con pinza a quattro pistoncini. Da 30 cv arriva a sfiorare i 170 km/h. Verrà sostituita dalla Sintesi Sport nel 1989.